Grave sistuazione economica nel territorio murgiano.

DOCUMENTO presentato in occasione della riunione congiunta con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori del comparto salotto convocata presso il Comune di Altamura il 28 maggio 2005 dal consigliere comunale Enzo Colonna a nome del Movimento Cittadino “Aria Fresca ad Altamura”?.

La profonda crisi che coinvolge l’intero territorio interessato al settore manifatturiero dell’imbottito mostra aspetti decisamente inquietanti:

  • Lo spiazzamento con necessità  di ristrutturazioni e forti riduzioni produttive colpisce non solo i grandi gruppi industriali, ma anche molte medie e piccole realtà  aziendali che perdono competitività  pur avendo caratteristiche di “massa critica”? importanti per muoversi sui mercati globali;
  • L’attuale delocalizzazione si trasforma in deindustrializzazione in settori, come quello del salotto, sino ad un paio d’anni fa considerato trainante dell’economia del territorio e nello stesso tempo evidenzia la sofferenza da parte di molti imprenditori di contesti istituzionali e sociali orientati al basso costo del lavoro;
  • Le grandi industrie e il distretto produttivo del territorio vedono una crisi grave e pericolosa dell’artigianato e delle produzioni di subfornitura, spiazzati dalle attuali forme di delocalizzazione e dalle difficoltà  della committenza tradizionale;
  • La caduta occupazionale che si registra nel territorio non trova un facile riassorbimento nel terziario, nei servizi o nell’edilizia;
  • Sono meno significativi di quanto si poteva pensare i meccanismi spontanei di slittamento verso l’alto delle competenze professionali nelle imprese che delocalizzano;
  • E’ in forte crisi anche il rapporto tra gli istituti di credito e il tessuto tradizionale di PMI che costituisce la spina dorsale del nostro territorio;
  • Manca un progetto complessivo che leghi le reti infrastrutturali, tecnologiche ed energetiche nell’ambito di precisi indirizzi di sviluppo;
  • Di fronte a questa evoluzione strutturale dell’economia territoriale è indispensabile che i Governi nazionale e regionale dimostrino di avere una politica industriale ed economica innovativa di sostegno alla diversificazione dei cicli produttivi, all’innovazione, nonché all’avvio di nuove realtà  imprenditoriali in settori sinora trascurati (agricoltura e zootecnia tipica e di qualità , turismo, beni culturali) ed elaborino adeguate misure di tutela dei lavoratori coinvolti nella crisi occupazionale.

Tutto ciò premesso

I PRESENTI ALLA RIUNIONE IMPEGNANO

il Sindaco, l’Amministrazione ed il Consiglio del Comune di Altamura a sostenere, negli incontri e nei tavoli di concertazione e programmazione organizzati presso il governo regionale e nazionale, le seguenti priorità  di intervento:

Selettività  della delocalizzazione

I processi di delocalizzazione vanno agevolati solo a condizione che per un congruo periodo concertato l’azienda beneficiaria di eventuali contributi o sostegni economici pubblici mantenga nel territorio pugliese i livelli occupazionali creando davvero opportunità  di uno slittamento verso l’alto delle professionalità  impiegate, individuando altresì controlli ed eventuali penalizzazioni

Individuare e Qualificare il Distretto produttivo murgiano

Una legge istitutiva del distretto produttivo, come pure gli interventi rientranti in forme o iniziative di programmazione negoziata o pianificazione settoriale, devono valorizzare e premiare i progetti più innovativi che “salgono”?dal territorio, prevedendo meccanismi di riparto delle risorse regionali, statali e comunitarie molto selettivi e puntando a rigorosi programmi di innovazione, diversificazione, riconversione ed internazionalizzazione delle imprese del territorio.

Il rilancio del settore passa anche attraverso la promozione di un polo consortile pubblico/privato che curi la gestione di servizi reali all’impresa (quali formazione, studi e ricerche, dogana, fiere e mostre, ecc.) e l’approvvigionamento di beni e servizi (materie prime, energia, servizi bancari, finanziari ed assicurativi, trasporti, ecc.).

Programmare una politica per la ricerca e l’innovazione

Le ristrutturazioni in atto o da avviare nell’industria e nell’artigianato possono avere un carattere virtuoso solo a condizione di sviluppare nuovi meccanismi di accesso delle imprese ai centri di ricerca, ai laboratori di certificazione, alle sedi di trasferimento delle tecnologie e della brevettazione. La Regione deve assumere la regia, attraverso istituti ed enti pubblici già  presenti ed operanti in Puglia (Sviluppo Italia, Tecnopolis, Finpuglia, Camera di Commercio, ecc.), degli interventi finalizzati alla ricerca e allo sviluppo orientato. Ciò che finora non è stato perseguito è la costruzione di un sistema che si caratterizzi ponendo al centro le domande di innovazione delle PMI.

Costruire un’alleanza tra innovazione e formazione

Occorre in primo luogo ripristinare la certezza di controllo pubblico nel collocamento al lavoro, con l’obiettivo di assicurare trasparenza nell’offerta, nella formazione e nella richiesta di lavoro.

È indispensabile attuare una “rivoluzione”? nel settore formativo, un settore nevralgico delle politiche attive del lavoro: le risorse scarse vanno destinate sia a sostenere le eccellenze, percorsi di formazione mirati a utenti in grado di gestire processi innovativi, sia a garantire il ri”“piazzamento di figure mature espulse dal ciclo del lavoro e non in grado spontaneamente di trovare un nuovo lavoro.

La gestione della formazione è più efficiente se correlata a quella dell’ente che governa il mercato del lavoro e progetta le politiche attive del lavoro: la Provincia e, per essa, i Comuni.

Gli ammortizzatori sociali tradizionali di sostegno al reddito vanno collegati a percorsi di acquisizione di nuove e più alte professionalità . Per fare ciò, al contributo al reddito vanno sempre più integrati assegni di formazione che prevedano un impegno fattivo dell’inoccupato per raggiungere una ricollocazione adeguata sul mercato del lavoro. Vanno contemporaneamente sviluppate adeguate politiche di integrazione ai redditi da lavoro precario, nonché misure di sostegno economico per i giovani in attesa di occupazione.

Rilanciare la concertazione nel territorio

La Regione deve favorire la costruzione di sedi e strumenti di concertazione delle politiche attive per il lavoro assegnando responsabilità  alle Province, ai Distretti, ai Comuni e alle parti sociali.

Un monitoraggio territoriale

È indispensabile che la Regione istituisca un monitoraggio permanente territoriale orientato a verificare le situazioni di crisi e le loro implicazioni nell’insieme dei sistemi produttivi distrettuali e territoriali, nonché l’efficacia delle azioni poste in essere a contrasto delle situazioni di crisi.

IN OGNI CASO, NEL BREVE PERIODO E PREVIA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI DEL SETTORE DEL SALOTTO NELL’AREA MURGIANA, SI SUGGERISCONO LE SEGUENTI MISURE (di diversa competenza istituzionale):

  • Attivazione di un fondo di garanzia, costituito dalla Regione, finalizzato al consolidamento delle passività  aziendali a breve termine (scoperti di conto corrente bancario, debiti verso fornitori, ecc.).
  • Convenzionamento del Comune con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento di tutti i tributi locali a mezzo di modello F24.
  • Rimborso dei crediti IVA in tempi brevi.
  • Sospensione a tutto l’anno 2006 dei pagamenti di imposte, tasse e contributi a favore delle aziende operanti nel settore.
  • Sgravio pari al 100% dei contributi previdenziali (per la sola quota a carico dell’azienda) a favore delle imprese che mantengano la media occupazionale degli ultimi tre anni per il prossimo quinquennio.
  • Riattivazione dei meccanismi automatici di attribuzione dei premi per nuove assunzioni.
  • Detassazione degli utili reinvestiti.

Altamura, 28 maggio 2005

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Di seguito la cronaca dell’incontro della Gazzetta del Mezzogiorno del 29 maggio 2005

SALOTTO, PARTITA A TRE
In un incontro un «decalogo» per combattere la crisi

ALTAMURA. – La crisi del salotto attanaglia la Murgia. Ad Altamura si è tenuta ieri una partecipata Conferenza cittadina che ha fatto il punto della situazione. La Conferenza cittadina ha lanciato una serie di proposte che il sindaco, Mario Stacca, presenterà  domani al vertice a Bari tra le Regioni Puglia e Basilicata e le parti sociali. È un decalogo: riproposizione di una fiera specializzata «Mobil Levante»; gestione del Fondo di interventi allargato anche alle piccole imprese; un calmiere ai tassi di interesse bancari; la proroga dei finanziamenti alle imprese, il rinnovo dei Patti territoriali, la riduzione degli indici relativi ai dipendenti dell’anno a regime; il rimborso dei crediti Iva in tempi brevi; l’abolizione dell’Irap alle strutture operanti nel settore; la riattivazione dei meccanismi automatici di attribuzione dei premi per nuove assunzioni; la detassazione degli utili reinvestiti; lo sgravio del 100% dei contributi previdenziali; l’eliminazione del costo sociale a carico dell’azienda. È stato il momento del confronto. Pietro Colonna, segretario della Cgil provinciale, ha sottolineato che «la situazione è grave e necessita di sinergie istituzionali» e si è rammaricato che il distretto negli anni non sia stato attento a fare sistema. Per il consigliere regionale dei Ds, Michele Ventricelli, «è positivo che sia scattato un atteggiamento di solidarietà  complessiva». Un imprenditore, Carlo Martino, ritiene che «è arrivato il momento di iniziare a riconvertire». Michele Micunco, sindacalista, ha sottolineato «l’importanza degli enti bilaterali tra sindacati ed artigiani». Nicola Clemente, capogruppo FI, ha ricordato che «il distretto non è solo Natuzzi ma c’è una miriade di piccole aziende e di contoterzisti da difendere». Proposte concrete, poi raccolte nel decalogo, sono pervenute da Enzo Colonna (Aria fresca) e da un imprenditore, Mimmo Marinelli. Sono intervenuti anche due professionisti, Perrucci e Ostuni, e qualche operaio. Al tavolo dei relatori anche il vicesindaco Lillino Colonna ed il consigliere comunale Vito Dibenedetto. Alla fine il sindaco ha assicurato «di fare sintesi del tavolo di concertazione portandone i contenuti al vertice di Bari».
(Onofrio Bruno)