ACQUA E FOGNA ANCHE IN ZONE ESTERNE AI CENTRI URBANI: SOTTOSCRITTA PROPOSTA DI LEGGE.

Assicurare a tutti i servizi di acqua e fogna, prevedendo la possibilità di estendere le reti del Servizio Idrico Integrato anche alle zone esterne ai centri urbani. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo della proposta di legge regionale depositata nei giorni scorsi dal collega consigliere Fabiano Amati e che ho sottoscritto per esprimere la mia piena condivisione e per contribuire alla sua rapida approvazione  [per il testo della proposta, v. qui].

Credo che sia, senza ombra di dubbio, una iniziativa legislativa particolarmente significativa dal momento che punta ad estendere anche al di fuori dei centri abitati la copertura delle reti destinate all’approvvigionamento idrico e al servizio fognario. Si tratta di casi molto più diffusi di quanto si possa immaginare, con intere realtà (insediamenti abitativi, case sparse, agglomerati produttivi, insediamenti agricoli), presenti sul territorio pugliese, di fatto escluse da servizi essenziali.

Si pensi, ad esempio, alle Contrade Crapolicchio e Parisi nel territorio di Altamura, tra le strade provinciali per Corato e per Ruvo, e alla Contrada Murgetta nel territorio di Gravina: zone che presentano numerosi insediamenti residenziali e produttivi, attualmente serviti, solo per la fornitura di acqua, dall’acquedotto rurale gestito dal Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia”.

Con le norme contenute nella proposta di legge, ove approvate, i Comuni o il Gestore del servizio idrico in Puglia (AQP), sulla base di valutazioni tecniche e di piani di investimento delle rispettive risorse finanziarie, potranno chiedere all’Autorità Idrica Pugliese (cioè all’ente rappresentativo di tutti i Comuni pugliesi, preposto, per legge, al governo della risorsa idrica in Puglia) di estendere la rete idrica e fognaria, previa verifica delle condizioni tecniche ed economiche. L’Autorità Idrica Pugliese, a quel punto, nell’ambito di una procedura semplificata, avrà 45 giorni di tempo per fornire una risposta e, in mancanza di riscontro, si configurerà il silenzio-assenso.

Ovviamente il tutto dovrà avvenire nel pieno rispetto della normativa statale ed europea su questa particolare e delicata materia, e resta pur sempre garantita la facoltà per la Regione Puglia di intervenire per interrompere il procedimento entro rigidi termini prestabiliti, ove dovessero sussistere ragioni tecniche o giuridiche.

Ritengo che questa innovativa proposta di legge rappresenti il modo migliore per rendere effettivo e concreto il diritto universale all’acqua, dal momento che consentirà anche a chi, oggi, ne è di fatto escluso ed è costretto a ricorrere ai servizi degli acquedotti rurali o a soluzioni di fortuna, di poter accedere al Servizio Idrico Integrato.

Questa iniziativa legislativa ha insomma il pregio di fare i conti con la realtà e con l’attuale quadro normativo, nazionale e comunitario. Si muove su un piano estremamente concreto, nel pieno rispetto della normativa vigente, per garantire il diritto all’acqua e ai servizi connessi a tutti.

Mi auguro, infine, che su questa proposta di legge si mobilitino le comunità e i comuni, in particolare, e si possa arrivare rapidamente al suo esame in Consiglio regionale. Ringrazio il collega Fabiano Amati per aver posto al centro del dibattito pubblico un tema così importante e avvertito da numerosi cittadini e operatori economici.