ABUSIVISMO EDILIZIO: IL SONNO DELLE ISTITUZIONI COMUNALI

 






Oltre 2000 domande di condono edilizio presentate al Comune di Altamura.



ABUSIVISMO: IL SONNO DELLE ISTITUZIONI COMUNALI.



Proposta di istituzione di una commissione speciale di indagine.



Un insigne giurista e Consigliere della Corte di Cassazione, Mario Cicala, così ha commentato – su una prestigiosa rivista giuridica nazionale (Corriere giuridico, 2004, fasc. 1, 5) – il nuovo condono:



«La Costituzione italiana proclama ed esalta molte virtù: fra esse l’appassionata tutela dell’ambiente, in primo luogo attraverso una rigorosa (in passato molto rigorosa) disciplina delle attività  edilizie. E come ogni virtù repubblicana che si rispetti, anche questa virtù non è inerme: è armata. Sul capo di chi osi porre in essere opere edilizie irregolari, aleggiano terribili sanzioni: fulmini penali, fulmini civili, fulmini amministrativi, fulmini contabili. Lecito dunque aspettarsi che in Italia non vi siano costruzioni meno che regolari, che tutti i cittadini, prima di rivolgersi al muratore passino scrupolosamente dal Comune per autorizzazioni e licenze, aspettino con pazienza la risposta della Amministrazione, men che meno osino por mano a opere in aree soggette a vincolo, a protezione delle bellezze naturali, delle coste, dei beni culturali, a rispetto dei cimiteri…



Ma, ahimè, la virtù della nostra Repubblica non è del tutto intemerata; nei suoi primi cinquanta cinque anni la Repubblica si è concessa momenti di sonno, di disattenzione. E questa disattenzione non ha solo consentito si realizzassero dei reati, cioè creature teoriche ed astratte, destinate a dissolversi rapidamente sotto il vento della prescrizione, o della amnistia. Questa disattenzione ha consentito venissero prodotte opere di cemento armato e mattoni, entrate nel patrimonio nazionale; comprate e vendute, possedute ed abitate da milioni di cittadini. E queste opere sono lì visibili; le leggi in vigore le vorrebbero distrutte, demolite; ma la realtà  le vede inserite nel circuito della ricchezza sociale. Consapevole di esser sconfitta dall’abusivismo, la Repubblica tenta quindi almeno di cavarne qualche profitto; di superare le contingenze difficili “vendendo” ai costruttori abusivi la legalizzazione dei loro abusi».



Ebbene, dinanzi ad oltre 2000 dichiarazioni di interesse alla sanatoria pervenute al Comune di Altamura entro il termine del 31 gennaio 2004 fissato dalla Regione, un numero tanto elevato da far apparire un unicum il caso altamurano, bisogna constatare che il sonno che si è concesso da lungo tempo l’ente comunale è stato davvero profondo.



Tale situazione non può lasciare indifferenti. Ho pertanto ritenuto opportuno proporre l’istituzione di una Commissione consiliare speciale (figura istituzionale prevista dall’art. 36 dello Statuto comunale) a cui venga affidato il compito di indagare le cause e la portata del fenomeno dell’abusivismo edilizio nel nostro territorio, in particolare di individuare se alla base del fenomeno vi siano deficienze strutturali dell’apparato amministrativo o deficienze programmatiche del nostro Piano Regolatore Generale, di verificare la puntuale applicazione del condono in ossequio al dettato normativo, di suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e prevenzione del fenomeno per il futuro, di indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà  ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria.



Dinanzi ad un fenomeno così diffuso e capillare, non credo si possa più parlare di fenomeno eccezionale ed anzi non credo sia appropriata la stessa espressione, qui utilizzata, di “fenomeno”. Si è infatti al cospetto di una sistematica – direi, in termini sociologici, condivisa – pratica edilizia; non un fenomeno, dunque, ma un sistema.



Il problema non è allora di sapere se tale sistema è estraneo alle regole, né se è anteriore alle regole, come si immagina spesso. La logica è radicalmente diversa. Se si vuole davvero combatterlo (almeno per il futuro), non è più sufficiente opporre un rifiuto fondamentale e inconciliabile di riconoscerlo, come se vi si sospettasse un segreto ineluttabile e inquietante (una causa onnipresente) che attraversa nostro malgrado la nostra città  ed il nostro territorio.



Se si vuole davvero combatterlo (per il futuro), è necessario ora analizzare quel fenomeno, nel gioco storico e concreto dei suoi modi e meccanismi di funzionamento, allo scopo di intervenire a rimuovere le sue cause remote e inceppare il suo funzionamento.



Altamura 6 febbraio 2004



enzo colonna



 








 



Riporto di seguito la proposta di deliberazione consiliare di istituzione della commissione speciale che è stata depositata in Comune il 5 febbraio 2004 e che ha già  raccolto l’adesione di altri cinque consiglieri comunali.



 



PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE



elaborata e presentata, come primo firmatario,



dal consigliere comunale Enzo Colonna



 



OGGETTO: Istituzione e Regolamento della “Commissione consiliare speciale di indagine e controllo sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio del Comune di Altamura”.



 



IL CONSIGLIO COMUNALE,



PREMESSO CHE:



         l’abusivismo edilizio nel territorio comunale rappresenta da anni un fenomeno diffuso e dilagante, che ha determinato processi degenerativi del tessuto urbanistico ed edilizio della città , con pesanti ricadute negative in termini di degrado dell’ambiente, della crescita armonica ed esteticamente accettabile della città , del paesaggio e delle condizioni di vita e di socialità  dei cittadini altamurani, di deterioramento e di insufficienza dei beni e dei servizi della collettività ;



         costituisce un’oggettiva conferma dell’ampiezza del fenomeno l’elevato numero di dichiarazioni di interesse alla sanatoria di cui all’art. 32 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, pervenute a questo Comune entro il 31 gennaio 2004, così come disposto dall’art. 1 della legge regionale 23 dicembre 2003, n. 28;



         si rende necessario procedere ad un’indagine completa ed articolata sulle cause e sulla portata del fenomeno, diretta a verificare diffusione sul territorio e tipologia degli abusi edilizi per i quali sia stato comunicato al Comune l’interesse alla sanatoria; ad evidenziare le maggiori ricadute negative del fenomeno; individuare eventuali deficienze organizzative e strutturali dell’Ente comunale che non abbiano consentito un’adeguata azione di prevenzione e contrasto del fenomeno; ad individuare l’eventuale sussistenza di limiti strutturali e programmatici del Piano Regolatore Generale che non abbiano consentito di fornire adeguate e tempestive risposte ai fabbisogni edilizi della popolazione e dell’imprenditoria altamurane; a verificare la puntuale rispondenza alle disposizioni di legge delle procedure e delle modalità  applicative adottate da questo Comune nella definizione e sanatoria degli abusi edilizi di cui alla legge n. 326/03 ed alla l.r. n. 28/03; a suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e di prevenzione del fenomeno per il futuro; ad indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà  ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria;



         si ritiene pertanto necessario procedere a questo tipo di indagine per il tramite di una Commissione consiliare speciale;



 



VISTO l’art. 36 dello Statuto Comunale,



DELIBERA



        di istituire la “Commissione consiliare speciale di indagine e di controllo sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio del Comune di Altamura” che sarà  composta da cinque consiglieri comunali designati secondo le modalità  definite nell’allegato Regolamento;



        di assegnare alla Commissione i seguenti compiti: 1) verificare diffusione sul territorio e tipologia degli abusi edilizi per i quali sia stato comunicato al Comune l’interesse alla sanatoria; 2) segnalare le maggiori ricadute negative del fenomeno in termini di degrado del tessuto urbanistico ed edilizio della città , dell’ambiente e del paesaggio, dei beni e dei servizi della collettività , delle condizioni di vita e di socialità  dei cittadini altamurani; 3) individuare eventuali deficienze organizzative e strutturali dell’Ente comunale che non abbiano consentito un’adeguata azione di prevenzione e contrasto del fenomeno; 4) evidenziare l’eventuale sussistenza di limiti strutturali e programmatici del Piano Regolatore Generale che non abbiano consentito di fornire adeguate e tempestive risposte ai fabbisogni edilizi della popolazione e dell’imprenditoria altamurane; 5) verificare la puntuale rispondenza alle disposizioni di legge delle procedure e delle modalità  applicative adottate da questo Comune nella definizione e sanatoria degli abusi edilizi di cui alla legge n. 326/03 ed alla l.r. n. 28/03; 6) suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e di prevenzione del fenomeno per il futuro; 7) indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà  ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria;



        di fissare in un anno il termine per l’espletamento del mandato della Commissione, prorogabile, per una sola volta, ove si rendesse necessario e previa risoluzione motivata approvata dal Consiglio Comunale;



        di approvare l’allegato Regolamento di disciplina dell’attività  e del funzionamento della Commissione.



*





REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE DI INDAGINE E DI CONTROLLO SUL FENOMENO DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ALTAMURA.



 



Art. 1



(Ambito di applicazione)



Il presente Regolamento disciplina l’attività , il funzionamento ed i compiti della Commissione speciale di indagine e di controllo sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio del Comune di Altamura.



 



Art. 2



(Compiti della Commissione)



Sarà  compito della Commissione:



1)      verificare diffusione sul territorio e tipologia degli abusi edilizi per i quali sia stato comunicato al Comune l’interesse alla sanatoria;



2)      segnalare le maggiori ricadute negative del fenomeno in termini di degrado del tessuto urbanistico ed edilizio della città , dell’ambiente e del paesaggio, dei beni e dei servizi della collettività , delle condizioni di vita e di socialità  dei cittadini altamurani;



3)      individuare eventuali deficienze organizzative e strutturali dell’Ente comunale che non abbiano consentito un’adeguata azione di prevenzione e contrasto del fenomeno;



4)      evidenziare l’eventuale sussistenza di limiti strutturali e programmatici del Piano Regolatore Generale che non abbiano consentito di fornire adeguate e tempestive risposte ai fabbisogni edilizi della popolazione e dell’imprenditoria altamurane;



5)      verificare la puntuale rispondenza alle disposizioni di legge delle procedure e delle modalità  applicative adottate da questo Comune nella definizione e sanatoria degli abusi edilizi di cui alla legge n. 326/03 ed alla l.r. n. 28/03;



6)      suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e di prevenzione del fenomeno per il futuro;



7)      indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà  ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria.



 



Art. 3



(Attività )



Le riunioni della Commissione hanno luogo presso il Palazzo di Città  e sono convocate dal Presidente con avviso scritto. Per lo svolgimento di specifiche attività  può riunirsi in un differente luogo, come pure la Commissione può procedere a sopralluoghi ed alla ricognizione di zone o parti della città  e del territorio comunale.



Nell’espletamento della sua attività , la Commissione si avvale della collaborazione del personale dell’amministrazione comunale e del supporto strumentale e logistico del Comune.



La Commissione, senza alcuna formalità , può prendere visione ed acquisire copia di atti in possesso o a disposizione dell’amministrazione o degli uffici comunali.



La Commissione può procedere all’audizione di personale dell’amministrazione comunale, come pure di esperti, tecnici, rappresentanti di categorie professionali e di associazioni e di chiunque possa fornire informazioni o ausilio utili all’attività  della Commissione.



In ordine alle informazioni ed ai documenti acquisiti durante l’attività  della Commissione, nonché in ordine all’attività  svolta, i membri della Commissione sono tenuti ad assicurare un’adeguata e proporzionata riservatezza, nonché le cautele e garanzie di tutela imposte dal Codice in materia di protezione dei dati personali.



Delle riunioni e dell’attività  svolte dalla Commissione viene redatto, a cura di un funzionario o impiegato comunale con funzioni di segretario verbalizzate, resoconto scritto in forma sintetica.



Tutta la documentazione acquisita o prodotta dalla Commissione, nonché i verbali dei lavori della Commissione, sono custoditi, a cura del Dirigente del I Settore, presso il Palazzo di Città  in luogo accessibile unicamente ai membri della Commissione.



 



Art. 4



(Composizione)



La Commissione è composta da cinque consiglieri comunali designati dal Consiglio comunale. Alla designazione il Consiglio comunale procede con votazione a scrutinio segreto in cui ad ogni consigliere è consentito esprimere due preferenze.



I consiglieri designati eleggono, alla prima riunione ed al proprio interno, il presidente della commissione a cui spetta il compito/potere di impulso e coordinamento dei lavori della Commissione.



Per la validità  delle sedute della Commissione è richiesta la presenza di almeno tre membri della stessa. Si applica quanto disposto dal comma 10 dell’art. 36 dello Statuto Comunale.



 



Art. 5



(Durata del mandato)



La Commissione espleterà  il suo mandato nel termine di un anno decorrente dal suo insediamento. Ove si rendesse necessario e strettamente funzionale al completamento dell’attività  delegata alla Commissione, la durata del mandato può essere prolungata, per una sola volta e di un anno solo ancora, con risoluzione motivata approvata dal Consiglio comunale su proposta del Presidente della Commissione.



 



Art. 6



(Relazione finale)



La Commissione conclude il suo mandato con una relazione scritta che deve essere stata approvata dalla maggioranza dei componenti. In ogni caso la relazione dovrà  dar conto, ove non approvata all’unanimità , delle posizioni di minoranza espresse all’interno della Commissione.



La relazione è messa a disposizione di tutti i consiglieri comunali per almeno trenta giorni prima di essere discussa in una seduta del Consiglio comunale. In questa occasione, sarà  compito del Presidente della Commissione illustrare i lavori ed i risultati dell’attività  svolta.



 



Art. 7



(Norma finale)



Per quanto non espressamente disciplinato dal presente Regolamento, si fa rinvio a quanto previsto per le commissioni consiliari permanenti.



 

Francesco Dezio su Label Magazine

Pale di ventilatore

Il ventilatore vortica sul soffitto; tra un tavolo e l’altro, come delle specie di piante spinose, forse carnivore, decisamente più rasoterra – che si muovono, quando non le guardi, ne sono sicuro. Un’afa stordente. Le mascelle degli invitati triturano cibo speziato. Invitati alla Cena Del Signore. Le bocche lorde d’olio. La riproduzione dei Batteri Pylori nelle panze. Fa un caldo africano. Come immerso in un fondale, boccheggio.

Dal finestrone, scostando la tendina osservo le pale meccaniche che dilaniano boli di tufo portando alla luce terreno e sterpaglia, queste preziosità . Le ruspe masticano l’asfalto vecchio.

Le nari degli escavatoristi sono pregne di polvere secca in sospensione. Siamo in un cratere, lo stupore pietroso avanza intermittente e secco. A profondi colpi di martello pneumatico.

Io guardo dirimpetto: villette a schiera color albicocca e pterodattili in picchiata.

Ben venga il cielo di cartapesta, i mostri in gommapiuma che deridono la mentalità  contabile da concittadino con la macchina potente che pensa, ispirato, a come approfittare di quei diversi metri in più da farsi condonare. Amico intimo del geometra.

Cielo terso, neanche una nuvola.

Sala matrimoni

Esterno giorno: S_la Rice_imenti Delle _ose (alcune lettere dell’insegna sono fulminate, o incrinate, o rotte con le pietre).

Dirimpetto: villette a schiera in costruzione (cartello: Comune di _____ Lotto edificabile, EdilMurgia, Ing. Iurino).

Invitati allo stesso modo

Le fauci seghettate degli Invitati Allo Stesso Modo strappano brandelli di carne arrosto; musi pittati, collane, tette sudate. Mandibole svellono la carne di vitello, mucose che strofinano contro i tovaglioli in una sorta di languore ruminato ed estatico che ha valenza di richiamo sessuale.

– Viva gli sposi!, – urlano gli Invitati.

(Appare un piatto coperto, ma non è la testa tagliata di Oloferne, gli amici gli faranno una torta di festeggiamento, e trovare per cazzo una banana e per le palle, le ciliegie).

Tutti rideranno, e applaudiranno la Sposa. Ammiccheranno allo Sposo, lo strattoneranno simpaticamente. Faranno tinnare i bicchieri battendoli (come si fa per la bacchiatura delle olive) coi cucchiaini. Leggeranno versi in rima, tipo: e ora voglio fare un un Brindisi alla zia Marietta sorella procugina!

Suonano Banane e Lamponi di Gianni Morandi.

Ridono sti stronzi.

S’alzano e ballano.

Mi trovo in alto, in cima, su una montagna d’ossa spolpate. Tratta prevalentemente di carne di capretto.

-© Francesco Dezio

I cerini e Tommaso Fiore.

Dopo mesi di “chiarimenti”? e “trattative”? nulla è cambiato. Ci si è accapigliati soltanto per chi doveva ricoprire la carica di assessore. Idee, programmi, prospettive, manco a parlarne. Il Comune assomiglia sempre più ad un luogo d’affari, dove si sgomita per il raggiungimento del tornaconto personale. Chissà  e quando sarà  possibile una gestione diversa della cosa pubblica! Con quello che rimane dei vecchi partiti e con l’attuale inetta e arrogante classe politica (di entrambi gli schieramenti) sarà  molto difficile costruire qualcosa di nuovo.


A chi si è speso e continuerà  a spendersi per gli interessi di tutti i cittadini (nel Municipio e fuori) voglio ricordare quanto scrisse Tommaso Fiore il 10 maggio del 1922, data delle sue dimissioni da Sindaco della città  di Altamura. Il messaggio è di una sconvolgente attualità :


“”¦tenete per fermo ed indubitabile, o amici, che solo questa vostra rigidità  ed onestà , che si esplica nel controllo severo che tutti gli uffici componenti esercitano da un anno a questa parte, su di voi e che voi esercitate su di loro, fa sì che le vecchie volpi tornino a squittire. Voi avete moltiplicati gli occhi scrutatori su di voi, rendendo impossibile ogni malversazione. E ognuno di voi ha interesse a scoprire, non a coprire il compagno. E poi”¦ avete rotto le uova nel paniere a troppa gente, avete spezzato troppi legami inconfessabili nelle bramose canne di fornitori, intraprenditori, lavoratori a giornata, direttori, intermediari, impiegati”¦E volete il plauso di tutti? Contentatevi del plauso degli onesti”?.


Per il futuro ammoniva: “Se i volponi già  intanati nel comune tenteranno di rifarvi il covo, allora sarà  tempo, o combattenti, di ricacciarli a pedate, come negli anni scorsi”?.


Cose di altri tempi?


Giuseppe Dambrosio

LE DIMISSIONI DEL SINDACO, OVVERO I CERINI MAI ACCESI

Quali sono le vere motivazioni delle ultime dimissioni del sindaco di Altamura? Sono davvero le divisioni all’interno della coalizione di centrosinistra? O queste non sono la causa, ma l’effetto desiderato e perseguito di un’idea di governo che si fa forte solo sulle divisioni (un divide et impera in salsa acida-murgiana)?


A noi sembra che le attuali divisioni e polemiche all’interno della coalizione ed all’interno dei partiti di centrosinistra siano l’esito necessitato ed inevitabile di una crisi di coscienza, identità , pudore, orgoglio, idee, legalità , che investe diffusamente e pervasivamente uomini ed istituzioni, politici e dirigenti comunali, uniti in una rovinosa caduta da un grattacielo a cui solo l’incoscienza fa ancora dire: finora va tutto bene!


Ebbene, siamo all’epilogo, ad una ripresa di coscienza, ad un salutare ritorno alla realtà ?


Temiamo proprio di no.


Ce lo dice l’intuito, ce lo conferma la voce di figuranti in cerca di una parte, ce lo suggerisce l’esperienza, ce lo ripete il ricordo di oscuri episodi consumati in questi anni (più avanti, ne presentiamo una parziale rassegna), ce lo fa capire il muro di dolosa indifferenza e di colpevole inettitudine eretto in questi ultimi due anni di fronte alla speranza di cambiamento. Lo fa presagire il cerino platealmente spento dal Sindaco con un gesto che avrebbe trovato miglior fortuna e collocazione in un vaudeville ottocentesco.


Non di oscurità  abbiamo bisogno, Sindaco, ma di luce!


Siamo sicuri: per questa verrà  il tempo, ma ci vorrà  ancora tempo. Saluti ad Altamura







DAI NOSTRI DOCUMENTI, UNA PICCOLA RASSEGNA (è sufficiente cliccare sui titoli per aprire i documenti):


IL SINDACO DI ALTAMURA SI DIMETTE DI NUOVO


CRISI DISPERATA E DISPERANTE AL COMUNE. FINO A QUANDO ANCORA?!


PARCHI URBANI E MURI DI GOMMA


SULLA MOBILITÀ”¦ FERMATEVI!!


AUMENTO DI CUBATURA IN VIA COLLETTA: ESPOSTO ALLA PROCURA E CORTE DEI CONTI


LA DENUNCIA-CHOC DEL CONSIGLIERE SIANI


UNA STRUTTURA COMMERCIALE IN UNA ZONA DESTINATA A PARCO URBANO?


ALTA MURGIA STORY


PARCO DELL’ALTA MURGIA. UN’INTERROGAZIONE


UNA STAZIONE DI SERVIZIO… AL SERVIZIO DI CHI?!


STAZIONE DI SERVIZIO DI VIA IV NOVEMBRE: CHIESTO ANCORA L’ANNULLAMENTO!


RACCOLTA DIFFERENZIATA AD ALTAMURA: AL DANNO DEI COSTI, LA BEFFA DEI RISULTATI


CRONACA DI UN AMPLIAMENTO ANNUNCIATO


DINOSAURI, MISTERI E BUSINESS


GLI ESITI IMBARAZZANTI DELLA GARA D’APPALTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI


RIORGANIZZARE IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI


ANNULLATE GLI ATTI DELLA COMMISSIONE EDILIZIA DEL 17 FEBBRAIO


LA FINE DELLA COMMISSIONE EDILIZIA: EUTANASIA O ACCANIMENTO TERAPEUTICO?


NON VOGLIAMO ESSERE PARALIZZATI DALL’INCERTEZZA


L’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO PIU’ GRANDE D’EUROPA


IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO: 10 DOMANDE AL PRESIDENTE VERNOLA


LE FINESTRE ROTTE E I VELENI NEI CAMPI


TEATRO MERCADANTE: GLI EVENTI DELL’ULTIMO ANNO E MEZZO


TEATRO MERCADANTE: ECCO L’INTESA NON FIRMATA!


LA MAGGIORANZA LITIGA SUL TEATRO MERCADANTE





DALLE NOSTRE IMPRESSIONI E VISIONI:


IL MUNICIPIO COME “NON LUOGO”


IL NOSTRO MODO DI ESSERE CONCRETAMENTE VISIONARI


TALE LINGUAGGIO IO NON INTENDO





DAL NOSTRO FORUM:


COMUNE: SULL’ORLO DI UNA CRISI… DI NERVI


CRISI CONTINUA AL COMUNE


IL RE NUDO


IL CASO DEL PROGETTO-LAMPO


MURGIA dei VELENI. Incontro e presentazione di Senzareti.

SENZARETI
associazione culturale

Luigi Camerino
azienda agrituristica “La Ferrata”?, Ruvo

Luigi Campanale
presidente assoc. Lipu sezione Puglia

Paolo Colavecchio
avvocato

Michele Della Croce
sindaco di Minervino Murge

Salvatore Rainò
medico omeopata

Rino Vendola
avvocato parte civile Comune di Altamura

Carlo Vulpio
giornalista, Corriere della Sera

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
L’incontro sarà  trasmesso in diretta tv su Canale 2.

Domenica 8 febbraio incontro alla Masseria Martucci per il Parco

Nel frattempo ci siamo uniti con coerenza e impegno a quanti hanno manifestato per la vicenda delle scorie a Scanzano. Poi le feste”¦, e siamo sicuri che quello che ognuno di noi ha fatto in questo periodo, sia servito per riflettere anche sul ruolo di una militanza che per crescere e mantenersi in forma deve necessariamente ripensarsi e rinnovarsi senza tregua, anche attraverso la conquista di spazi in cui poter esercitare il proprio diritto alla solitudine.
Ciò detto, è necessario riprendere a tessere il filo del nostro lavoro comune, per confrontarci e socializzare dati e informazioni, per mettere a punto eventuali nuove attività  e iniziative sul territorio.

Per questo e altro vi invitiamo tutti a partecipare, con puntualità ,
all’incontro che si terrà 
domenica 8 febbraio – ore 9.00
presso la Masseria Martucci
S.S. Altamura ”“ Corato km 9

Centro Studi Torre di Nebbia

Il Sindaco di Altamura si dimette di nuovo.

La seduta consiliare di ieri si è aperta proprio con le dichiarazioni della prima cittadina che ha chiesto la fiducia sull’ipotesi di una giunta a sei Ds-Margherita con l’appoggio definito “punto per punto” dei centristi. La Popolizio ha anche ripercorso gli ultimi tre mesi della crisi, tamponati dalla giunta tecnica con cui ha retto le sorti dell’amministrazione. Dall’aula non sono arrivate le risposte che sperava. E’ stato anzi tutto un susseguirsi di sgradite sorprese, da critiche a scontri all’interno della maggioranza, in particolare tra ex Udeur e Socialisti da una parte e Ds dall’altra. E’ la fotografia di una maggioranza disunita al massimo, che si rinfaccia provvedimenti, che non è d’accordo su nulla. L’ex Udeur ha poi insistito che non soggiace al veto di non nominare il precedente assessore. Tutto inutile, insomma, per il sindaco.
Dall’altra parte, l’opposizione di centrodestra unito ha presentato una mozione di sfiducia al sindaco ed alla maggioranza per tutto quanto è avvenuto non solo negli ultimi mesi ma nell’intera prima metà  del mandato.
E così la Popolizio ha preso la parola, tirando le sue amare conclusioni. “Non ho mai perso l’entusiasmo per governare la città  ma non c’è prospettiva di stabilità  per la prosecuzione del mandato” – ha esordito, prendendo atto della crisi irreversibile e denunciando la mancanza di accordo politico. “Non c’è una prospettiva” – ha ribadito. Con un gesto molto plateale ha preso un cerino, lo ha acceso e poi lo ha spento, a dimostrazione del fatto di essersi stancata in prima persona. Ha ammesso le responsabilità  sue come capo dell’amministrazione ma nel contempo si è mostrata la più delusa della probabile fine anticipata del mandato. Ma di fronte a questa situazione, a “frange di dissenso” tanto interne ai partiti, come nella Margherita, quanto tra i partiti quanto tra singoli consiglieri ed il sindaco, Popolizio ha gettato la spugna. Le ha anche ‘cantate’, per la verità . Ai Ds che hanno chiesto il rinnovamento totale della giunta, all’ex Udeur che si è “assolutizzata” su un nome, a tutto quanto non ha funzionato, ai consiglieri di maggioranza che non hanno sentito la responsabilità  di votare finanche una variazione di bilancio impedendole di fare molti provvedimenti. Ha sottolineato di aver governato “onestamente”. Rammarico anche per gli sviluppi delle prime dimissioni, a luglio. “Dovevano succedere i terremoti nel centrosinistra – ha detto – di fronte al sindaco di Altamura più votato, con 23 mila voti, che si dimette senza arresti domiciliari, senza avvisi di garanzia, senza notizie di reato per abusi di ufficio. Invece questo non è avvenuto”.
E dopo la lunga “arringa”, tanto difensiva quanto accusatoria, il sindaco ha presentato al segretario comunale le dimissioni. Era già  scattata la mezzanote e si era entrati nella giornata di oggi, dettaglio importante ai fini del conto dei 20 giorni.
La seduta si è sciolta. Domani c’è una nuova seduta con finanziamenti in scadenza da approvare. Non è escluso che il consiglio (l’ultimo?) si riunisca nonostante questo terremoto proprio per l’importanza dei punti.

seguono altri dettagli

STATALE 96: UN ALTRO TRACCIATO PER LA CIRCONVALLAZIONE



ORDINE DEL GIORNO PROPOSTO AL CONSIGLIO COMUNALE

Il Consiglio Comunale
visto:

– che sono in corso da parte dell’ANAS gli espropri delle aree relative all’ammodernamento delle statali 96 e 99 che collegano Altamura e Matera a Bari;
– che l’ANAS ha previsto in fase progettuale il raddoppio delle attuali sedi viarie;
– che le Amministrazioni dei Comuni di Palo del Colle e Toritto, sono riuscite, giustamente, ad ottenere che la strada non interessasse più il loro abitato imponendo all’ANAS di prevedere un percorso alternativo distante dal centro abitato;
tenendo conto:
– degli effetti negativi che il raddoppio della sede viaria provocherà  nei confronti della nostra città ;
– che il futuro della città  è in grave pericolo per gli effetti negativi che avrà  sull’ambiente: innalzamento del livello di inquinamento acustico e atmosferico!
– che questa è l’ultima occasione per la città  di Altamura per cercare di migliorare la qualità  della vita e pensare ad una possibilità  di ricucire il tessuto urbano, visto che è circondata a Nord e ad Ovest dalle ferrovie FAL e FF.SS. e ad Est e Sud dalla statale 96;
considerato:
– che spostando più ad Est il tracciato, utilizzando percorsi già  esistenti, si eviterebbe, nel prossimo futuro, di realizzare quartieri “dormitori”? che determinerebbero flussi di veicoli verso il centro abitato su percorsi obbligati con gravi conseguenze sia sul traffico che sull’inquinamento (si raggiungeranno livelli pari a quello delle grandi città ).
– che il progetto è in contrasto con le previsioni di Piano Regolatore in quanto sono state completamente ignorate importanti arterie e adottate soluzioni che non hanno tenuto minimamente conto delle prescrizioni imposte dalla Commissione Edilizia;
– che la soluzione alternativa proposta potrebbe essere più economica, in quanto si utilizzerebbero aree già  di proprietà  pubblica, senza dover ricorrere all’esborso di denaro per l’acquisizione delle aree;
– che è un problema che investe il territorio della nostra città  la cui competenza è e rimane dell’Amministrazione Comunale,

il CONSIGLIO INVITA

il Governatore della Regione Puglia, dott. Raffaele Fitto, a intervenire presso l’ANAS perché riveda il percorso delle statali 96 e 99 e provveda a spostarne la sede più a Est, evitando così di aggravare una situazione già  compromessa dal punto di vista ambientale, urbanistico e della qualità  della vita.

Si Allega:
Soluzione alternativa.

RACCOLTA DIFFERENZIATA AD ALTAMURA: AL DANNO DEI COSTI, LA BEFFA DEI RISULTATI

Sull’appalto, rinviamo ai seguenti documenti:


Gli esiti della gara d’appalto per il servizio di raccolta rifiuti (clicca qui)


Riorganizzare il servizio di raccolta rifiuti (clicca qui)


Il testo del capitolato d’appalto per la raccolta dei rifiuti (clicca qui)


 





 


Questo è il testo del comunicato di Legambiente Altamura, diffuso pochi giorni fa, con cui sono presentati i risultati delle indagini compiute sui dati ufficiali della raccolta differenziata:


 


LEGAMBIENTE ALTAMURA FA LE PULCI AI RIFIUTI



Altamura non fa la differenza! Anche quest’anno i dati della raccolta differenziata dei rifiuti lasciano molto a desiderare. Gli altamurani producono più rifiuti: oltre 23 milioni di chilogrammi nel 2003, quasi due milioni in più rispetto all’anno scorso. Ma ne differenziano soltanto il 5,76% con un lieve incremento rispetto al 3,55% del 2002. Il grosso, invece, pari al 94,24% dell’immondizia prodotta, finisce ancora in discarica. Che resta la modalità  privilegiata di smaltimento, con la conseguenza di un grave ritardo nell’avvio di sistemi di gestione integrata più efficienti.


Vero è che il Sud in generale, con una raccolta differenziata del 6,4%, è ben al di sotto dell’obiettivo del 35% fissato dal decreto Ronchi per il 2003, e ancora lontano anche da quello del 25% del 2001. Anzi, viaggia a tutt’altra velocità  in confronto al Nord, dove la raccolta differenziata nel 2002 è stata del 29,2%, e rispetto al Centro con il 14,5% (dati ONR).


Ed è anche vero che la Puglia nel 2002 è stata ferma al 7,5% (Bur n.127 del 04/11/2003)


Ma questi ritardi non possono farci sentire “nella norma”. Anche perché le eccezioni positive esistono. Senza arrivare a Torre Bordone, il comune del bergamasco che differenzia l’80% dei rifiuti, basta citare la vicina Andria, dove in sei mesi la raccolta differenziata è quadruplicata, toccando il 20%. O il comune di Palagianello, in provincia di Taranto, dove l’amministrazione premia con uno sconto sulla tariffa rifiuti, che può arrivare ad una riduzione dell’importo in fattura del  25%,  chi  ha conferito i suoi rifiuti all’isola ecologica. Chi ricicla risparmia. Oppure guadagna buoni sconto nei negozi convenzionati. Come accade a  Grottaglie.


Casi virtuosi, che dimostrano come il dato economico nella gestione dei rifiuti urbani non è affatto indifferente. Per esempio, la trasformazione della tassa sui rifiuti solidi urbani in tariffa (come prescritto dall’art. 49 del Decreto Ronchi), è in grado di facilitare il salto di qualità  nell’approccio dei cittadini alla gestione dei rifiuti. Con la misurazione effettiva della produzione di rifiuti, il cittadino diventa effettivamente cosciente che i suoi comportamenti, sia in fase di acquisto dei prodotti che di scarto, sono direttamente correlati con la produzione di rifiuti e dunque con l’ammontare della tariffa.


Purtroppo l’azione amministrativa locale in questo settore è ancora debole. Non solo sul piano dei controlli (per esempio sulla destinazione finale dei rifiuti, o sui dati relativi a quantità  e qualità  di rifiuti raccolti; o ancora sulle tipologie di scarti che finiscono in discarica). Ma anche e soprattutto su quello della comunicazione e sollecitazione dell’opinione pubblica ad una corretta gestione dei rifiuti, come peraltro previsto dal capitolato d’appalto. Manca una spinta forte nella direzione di precisi obiettivi di recupero, prevenzione e innovazione e nella promozione di nuove tecnologie e strumenti tali da portare al superamento definitivo della discarica del tal quale.


I dati della raccolta rifiuti ad Altamura parlano chiaro. Gli unici incrementi positivi stanno nella raccolta di carta e cartone, che passa dall’1,52% al 2,45% e in quella dei rifiuti ingombranti, grazie al servizio porta a porta. Occorrono politiche più adeguate, che prevedano meccanismi di premialità , incentivazioni, ed educazione. In grado di coinvolgere imprese, commercianti, consumatori, associazioni, nel perseguimento di progetti e azioni eco-innovative.


Insomma politiche ambientali in grado di …fare la differenza!


Circolo Legambiente Altamura