VALLE DEI DINOSAURI, CHE CAOS!

VALLE DEI DINOSAURI, CHE CAOS!

ALTAMURA – Accordi di programma ed ancora accordi di programma. Alla vigilia del decisivo consiglio comunale monotematico di lunedì che dovrebbe dare un indirizzo a tutta la questione degli insediamenti produttivi, si riaprono le divisioni sia nella maggioranza di centrosinistra che nel dibattito tra favorevoli e contrari. La storia semi-infinita continua. E’ una vigilia tesa. Frenetiche riunioni, voci di corridoio, indiscrezioni. I fronti in gioco si stanno muovendo tutti.
NEI PARTITI –
Si discute ancora sulla proposta di indirizzo da presentare in consiglio comunale. La Margherita fa la voce grossa e ribadisce una posizione di mediazione tra l’esigenza di governo del territorio e la domanda degli imprenditori. E’ in ballo la delocalizzazione, in tutto o in parte (ed è qui il punto), dei numerosi insediamenti produttivi previsti in via Bari, in zone che non sono di piano regolatore generale ma che in forza di decreti regionali sono state trasformate per questa destinazione. La contrapposizione, principalmente, è con i Ds, mentre Rifondazione si è sfilata passando all’opposizione. I centristi (Udeur, Ri, Socialisti) sono pure loro per mediare come hanno scritto nei loro documenti ufficiale. Le divisioni non sono del tutto sanate. Tanto che l’altro ieri una riunione della maggioranza si è conclusa quasi a mezzanotte. Tra tensioni e voce alta.
Nel diario dei partiti si segnalano anche le dimissioni, all’interno della Margherita, sia dal coordinamento locale che da quello regionale, di Vincenzo Nuzzi, in aperto dissenso dal partito che a livello locale non è capace di «farsi valere al suo interno ed all’interno dell’attuale maggioranza di centrosinistra». Tra le righe delle dimissioni si leggono le due questioni «clou» del Parco dell’Alta Murgia e degli accordi di programma stessi.
IN CITTA’ –
La discussione non è solo di natura politica. Torna alla carica il Coordinamento per la qualità  della vita che stamattina, alla Provincia, tiene una conferenza stampa sul «Caso Altamura. Un anno dopo». Verrà  illustrata, in particolare, l’iniziativa del coordinamento che ha dato mandato al legale Luigi Paccione per presentare un esposto alla Commissione Europea affinché «dia avvio – si legge in una nota – al procedimento per infrazione da parte dello Stato Italiano degli obblighi comunitari, nella specie per mancato rispetto delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE in virtù delle quali il territorio della Murgia è stato infatti individuato come Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) e S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria)».
Sempre oggi, anche gli imprenditori hanno preannunciato delle iniziative. C’è tutta una serie di azioni legali in corso. E stamattina faranno il punto della situazione in un incontro di categoria in cui valutare anche l’atteggiamento da tenere per il Consiglio di lunedì.

Onofrio Bruno

SULLA MOBILITÁ”¦ FERMATEVI!!

Altamura, 2 ottobre 2002

All’ordine del giorno della riunione odierna della Giunta comunale, capeggiata dal Sindaco Rachele Popolizio, sono iscritti due punti riguardanti l’assunzione a tempo indeterminato di due Dirigenti comunali. Tale assunzione, secondo lo schema di deliberazione agli atti, prevede la “chiamata nominativa”? di due dirigenti in mobilità  provenienti da altri enti pubblici, che hanno presentato una semplice domanda all’indirizzo del Sindaco e del Segretario comunale di Altamura.

Tale determinazione era nei programmi della Giunta già  da diversi mesi e solo il dissenso espresso da forze politiche, singoli consiglieri ed esponenti della maggioranza ne aveva ritardato la sua adozione. Il Sindaco e l’attuale Giunta sembrano ora determinati ad adottare il provvedimento. Questo è uno dei motivi che ha indotto Rifondazione Comunista ad abbandonare la maggioranza e la Giunta.

Riteniamo un simile atto ingiusto ed ingiustificato, in contrasto con le più elementari regole di organizzazione dell’apparato amministrativo e burocratico, con i principi di trasparenza, efficienza, buon andamento ed imparzialità  dell’azione amministrativa ed anche con i propositi e gli impegni elettorali assunti dall’allora candidato sindaco Popolizio e dalle forze politiche di centrosinistra.

INVITIAMO

IL SINDACO RACHELE POPOLIZIO,

L’INTERA GIUNTA

ED I PARTITI DELLA COALIZIONE

A RITIRARE TALE PROVVEDIMENTO:

1) Perché mortifica il diritto di tanti giovani professionisti e laureati a poter partecipare, attraverso un concorso pubblico ed aperto, alla selezione per la copertura di tali ruoli di prestigio. Garantire parità  di trattamento, offrire a tutti una chance di crescita umana e professionale, senza alcuna discriminazione e barriera, sono da sempre impegni ben chiari e precisi delle forze politiche progressiste e di sinistra.

2) Perché mortifica il diritto di tanti validi funzionari attualmente in servizio presso il Comune di Altamura a poter concorrere ad un simile posto, progredendo nella propria carriera professionale. Mortifica l’impegno passato (ignorandolo) e demotiva l’impegno futuro (privandolo di senso e di prospettiva).

3) Perché contrasta con il principio costituzionale della concorsualità  (art. 97, comma 3, della Costituzione: «agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso»), in quanto non solo non si prevede alcun concorso pubblico ed aperto a tutti gli aventi i requisiti (come invece, ad esempio, si è recentemente fatto per l’assunzione di autisti), ma si attiva una procedura di mobilità  senza alcuna e preventiva forma di pubblicità  (ad esempio, un bando o avviso pubblico attraverso cui l’amministrazione avrebbe dovuto comunicare le sue intenzioni ed a cui avrebbero potuto rispondere ed aderire tutti coloro, altamurani e no, che sono attualmente in servizio presso altre amministrazioni pubbliche con funzioni dirigenziali).

4) Perché in discussione non sono certo le capacità  e la professionalità  dei nominativi prescelti, ma il rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità  cui si deve ispirare ogni azione amministrativa ed in particolare l’organizzazione dei pubblici uffici (art. 97, comma 1, della Costituzione). Principi che, in questo caso (selezione di personale), suggeriscono il ricorso ad un concorso pubblico ed aperto (per questi ruoli ”˜unici’ non vale il blocco delle assunzioni negli enti locali imposto dall’ultima Legge Finanziaria 2002, art. 19, comma 1) o, almeno, che le chiamate di personale in mobilità  siano effettuate, come peraltro impone la legge (artt. 35 e 6 del Testo Unico sul pubblico impiego), secondo regole, direttive e criteri fissati in un regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e sulle modalità  di accesso all’impiego, sinora mai adottato dal Comune di Altamura. Tale regolamento dovrebbe fissare peraltro i requisiti di accesso alla dirigenza alla luce di quanto recentemente disposto dal D.lgs. n. 145 del 2002 sul riordino della dirigenza e recependo i criteri generali di competenza del consiglio comunale (in particolare, l’art. 3, comma 5).

5) Perché il “diritto ad una buona amministrazione”?, sancito e riconosciuto ad ogni individuo anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (art. 41), presuppone il rispetto del ”˜diritto ad una buona selezione degli amministratori pubblici’, attraverso modalità  pubbliche e trasparenti e non certo con una semplice e discrezionale “chiamata nominativa”?.

6) Perché le capacità  e la professionalità  individuate dal Sindaco e dalla Giunta nei professionisti prescelti ben potevano ”“ riteniamo ”“ essere utilizzate e valorizzate a beneficio dell’organizzazione amministrativa e burocratica del Comune attraverso altre forme ed altri strumenti a discrezionale disposizione del Sindaco, come contratti di lavoro a tempo determinato (collegati cioè al mandato del sindaco in carica, come è già  avvenuto con la precedente amministrazione di centrodestra), chiamata di personale in mobilità  a tempo determinato, incarichi di consulenza, inserimento in nuclei di valutazione o di progettazione, ecc. Si preferisce, invece, utilizzare i poteri discrezionali che la legge riconosce pro tempore (per la durata del mandato) ad un sindaco per effettuare scelte che saranno definitive (a tempo indeterminato).

Per tutte queste ragioni, chiediamo al Sindaco Rachele Popolizio ed alla sua Giunta – con la forza e la passione di questi convincimenti (che riteniamo ancora da loro condivisi) e con la stima che continuiamo ancora a nutrire nei loro confronti ”“ di

RITIRARE QUESTO PROVVEDIMENTO.

I consiglieri comunali dei Democratici di Sinistra:

dr. Enzo Colonna

prof. Giacinto Forte

LA CITTA’ NON PUO’ PIU’ ATTENDERE

La ripresa autunnale delle attività  politico-amministrative ripropone vecchie e nuove “questioni” cittadine.

Il Coordinamento per lo sviluppo e la qualità  della vita ritiene che per alcune di esse s’impongano, finalmente, determinazioni e atti amministrativi chiari e rapidi:

”¢ la Regione Puglia non può più rinviare l’istituzione del Parco della Murgia, visto che l’ultimo Comune che ancora vi doveva adempiere (Altamura) ha, comunque, deliberato la propria adesione; l’Ente regionale deve ora materializzare con sollecitudine gli atti consequenziali, prima che altro scempio si accanisca sul nostro territorio;

”¢ gli accordi di programma (ex lege 34), sui quali da più di un anno si discute e si disputa sterilmente, non possono che realizzarsi nelle zone industriali e artigianali individuate dal Piano Regolatore Generale. Il Coordinamento riafferma ciò e, annunciando di aver presentato un “ricorso per infrazione”? presso la Commissione Europea e un “atto di invito per l’esercizio del potere di autotutela”? al Comune di Altamura, alla Regione Puglia e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, auspica che gli operatori che si sono lasciati invischiare nella “avventura della 34”?, rinuncino formalmente a tutto quello che fin qui distortamente si è determinato e, in una autentica, trasparente Conferenza dei servizi, collaborino con l’Amministrazione comunale per accelerare i tempi delle procedure e dell’assegnazione delle aree – nelle zone previste dal P.R.G. – alle imprese veramente interessate alla produzione artigianale e industriale.

Il Coordinamento ribadisce, altresì, che l’attività  dell’amministrazione comunale non può essere assorbita quasi totalmente dalla questione degli accordi di programma, una storia che va delineandosi quasi infinita.

Incombono altre urgenze:

”¢ la “città  spontanea e diffusa”?, che è diventata Altamura, da tempo chiede che le sue “maglie urbane”? siano legate tra loro attraverso spazi verdi e di arredo, percorse da una infrastrutturazione di base tutta da creare (acqua, fogna, gas, strade, luce), corredate da servizi primari indispensabili (scuole materne, elementari e medie, asili-nido, luoghi di aggregazione come centri di lettura periferici
e centri per la creazione e la fruizione di eventi culturali), presidiate da strumenti di controllo
antinquinamento e per la tutela delle persone “aggredite”? da un traffico caotico e poco ri-spettoso delle norme fino all’inciviltà 
;
”¢ non è più rinviabile – anche al fine di integrare e diversificare lo sviluppo dell’economia altamurana – la valorizzazione dei Beni ambientali, artistici e culturali, antichi e nuovi. Essa, realizzata compiutamente, creerà  nuove opportunità  di lavoro e di sviluppo della ricchezza cittadina: la Cattedrale, il Pulo, l’Uomo di Altamura, il Museo Archeologico Statale, il Museo Etnografico della Civiltà  contadina, le Orme dei Dinosauri, il Teatro Mercadante, il Monastero del Soccorso, il Palazzo Baldassarre, i prodotti eno-gastronomici, lo
stesso enorme spazio murgiano da molto tempo invocano di far parte di un circuito culturale turistico dotato di servizi adeguati, di personale specializzato, in modo da costruire legami operativi con le altre città  della Murgia appulo-lucana con l’obiettivo di realizzare un pacchetto interessante da offrire al mercato turistico nazionale e
internazionale.

Su questo il Coordinamento continuerà  ad esplicitare il proprio impegno, offrendo pensieri,
idee, proposte specifiche, disponibilità  disinteressate.

ottobre 2002

Coordinamento per lo sviluppo e la qualità  della vita – Altamura

www.enzocolonna.com

SCIOPERO GENERALE DEL 18 OTTOBRE

La CGIL di Altamura ha predisposto un servizio pullman per raggiungere la manifestazione di Bari.

I pullmann partiranno la mattina del 18 ottobre alle ore 8.30 da Porta Matera.

Le adesioni si raccolgono presso

la sede della CGIL Altamura in
Via Continisio, n.9,
tel. 080.3117030 opp. 080.3104693

e presso la sede dello SPI – CGIL in
Via S. Caterina, n. 22,
tel. 080.3141914

Sempre presso tali sedi del sindacato e presso banchetti itineranti organizzati presso il mercato settimanale e presso le scuole di Altamura è possibile sottoscrivere la petizione promossa dalla CGIL a difesa dello Statuto e dei Diritti dei Lavoratori. L’obiettivo è quello di raggiungere per il 18 ottobre cinque milioni di firme.

PARCO DELL’ALTA MURGIA ATTESO DA DIECI ANNI

Egr. sig. Presidente Fitto,
sono trascorsi più di dieci anni da quando la proposta di istituire il parco nazionale dell’Alta Murgia è oggetto di discussione. Non si può certo dire che si è trattato, finora, di una questione «frettolosa».
In questo lungo periodo di tempo sono stati coinvolti, a più riprese, tutti i soggetti istituzionali interessati, parallelamente agli organismi di base operanti sul territorio oltre ad un’amplissima parte delle comunità  del comprensorio. Le posizioni espresse non sono state sempre unanimi e tuttavia non è mai venuta meno la volontà  comune di pervenire ad una mediazione positiva, in grado di dare avvio ad un processo teso a coniugare tutela e sviluppo dell’eccezionale patrimonio storico e naturale di cui l’Alta Murgia dispone.
Il risultato, purtroppo ancora provvisorio, di questo articolato processo, è stato infatti segnato da alcuni passaggi istituzionali importanti: dall’approvazione delle Legge Quadro sulle Aree Protette (394/91), in cui l’Alta Murgia figurava quale «area di reperimento» alla L.S.: 426/98 che sanciva la definitiva istituzione del parco nazionale, previa, appunto, «l’intesa» tra Ministero dell’Ambiente e Regione, passando attraverso la Conferenza dei Servizi convocata dalla Regione il 24/11/93, ai vari incontri di coordinamento tra Provincia, Amministrazioni locali, Comunità  Montana nord-occ.
È noto anche che l’unica Amministrazione ad aver ostacolato nel passato l’iter di istituzione del parco è stata quella di Altamura. Come lei certamente saprà , proprio quest’ultimo ostacolo è stato superato nel luglio scorso, quando l’Amministrazione della Città  di Altamura ha approvato con delibera di consiglio n. 86 del 15/7/2002 una sua proposta di perimetrazione coincidente con quella già  approvata da tutti gli altri comuni interessati.
È da notare che l’adesione dell’Amministrazione di Altamura alla istituzione del parco è stata ratificata fin dal 27/7/2002 (D. di C. n. 70). Infine mi permetto di ricordarle che, per quanto riguarda le norme di salvaguardia provvisorie, proposte dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Puglia, esse sono state approvate all’unanimità  dai 13 comuni interessati (compresa quindi Altamura), già  in data 22/1/2002, in occasione dell’incontro coordinato dalla Provincia di Bari.
Il cerchio ora si è praticamente chiuso. Nessuno può più permettersi di disattendere questa unanime volontà  politica espressa dalle comunità  del comprensorio di istituire il parco, nessuno potrà  più evocare perplessità  o argomenti pretestuosi, come pure qualche assessore regionale ha fatto nei mesi scorsi, per rinviare sine die il completamento dell’iter istituzionale. Occorre invece che la Regione ratifichi in tempi rapidi l’intesa con il Ministero dell’Ambiente affinché il Presidente della Repubblica possa emanare il decreto istitutivo.
La Regione Puglia deve contribuire con assoluta coerenza a delineare il futuro di quest’area, senza ricadere nelle ambiguità  che hanno contraddistinto molto spesso le scelte operate in passato, con l’equivoca vicenda legata agli accordi di programma, autorizzati nella stessa area interessata dalla L.R. n. 9 oltre che dalle direttive di tutela europea e recepiti in sede regionale (Sic e Zps), dimostra.
Occorre dunque uscire fuori da queste ambiguità  e lentezze soprattutto perché i processi di trasformazione e di distruzione del territorio, come il fenomeno più volte denunciato dello spietramento, sono ormai giunti ad un livello di guardia che non può essere superato senza compromettere definitivamente quello che ancora rimane un patrimonio millenario che appartiene a tutta la collettività  e che merita di essere tutelato e valorizzato attraverso la creazione del parco nazionale.

avv. Michele Ventricelli
Consigliere Regionale Ds Puglia

D’altrArte – Performance Poetico/Sonora, lunedì 30 settembre

La Performance vedrà  impegnati:

VITTORINO CURCI
voce recitante, sax alto

ACHILLE SUCCI
clarinetto basso, sax alto

FRANCO ANGIULO
trombone

CAMILLO PACE
contrabbasso

ANTONIO DAMBROSIO
percussion

L’appuntamento è per lunedì 30 settembre, ore 22.00, presso la Masseria S. Giovanni, Altamura, via Ruvo km 4,500.
Per informazioni tel.:
Tonino Dambrosio 080/3111740 opp.
Hanriette Jacob 080/3112368

Legambiente Altamura: Puliamo il mondo 2002

L’intervento prevede la rimozione di ogni tipo di rifiuto che sarà  differenziato e conferito ai luoghi di smaltimento da un’azienda autorizzata al trasposto dei suddetti rifiuti.

Naturalmente l’iniziativa è rivolta ai cittadini e alle scolaresche che, opportunamente fornite di un Kit di attrezzature, potranno partecipare alla pulizia.
Il programma si attuerà  nelle giornate di:

Ven. 27 e Sab. 28: dalle ore 10,00 alle ore 17,00 pulizia della strada Buoncammino ”“ Pulo da rifiuti ingombranti, inerti, ecc.;

Dom 29: dalle ore 10,00 alle ore 17,00 pulizia della pineta Buoncammino, illustrazione e distribuzione del dossier realizzato da Legambiente Altamura, in serata bruschette per tutti i volontari;

Lun. 30: conferimento dei rifiuti ai luoghi di smaltimento.

Per la migliore riuscita della manifestazione si invitano tutti a diffondere la notizia nel modo in cui riterranno più opportuno.

Circolo territoriale
LEGAMBIENTE – Altamura

E SE IL TRIFOGLIO ESCE DALL’AULA, I DS NON SI SCOMPONGONO

E SE IL TRIFOGLIO ESCE DALL’AULA, I DS NON SI SCOMPONGONO

Altamura / Puglia / Politica / 25-09-2002 (18:20:14)

L’altro strappo che si è consumato nella maggioranza l’ha forzato il Trifoglio, il raggruppamento di centro (Sdi, Udeur, RI). Che partendo dalla questione imprenditoriale degli accordi di programma, ha espresso una “valutazione critica” sui percorsi amministrativi di governo. Sono 4 i punti su cui i centristi focalizzano la loro attenzione. Oltre agli insediamenti produttivi (“serve un deliberato chiaro e legittimo, al riparo da eventuali impugnative e controlli giudiziari”), vengono rimarcati anche altri punti come gli strumenti urbanistici ordinari, il personale (per l’assenza di dirigenti responsabili in settori strategici) e la gestione pubblica della discarica. Ed è questa una questione che sembra profilarsi come un altro momento di scontro. Perché per il Trifoglio la strada giusta non è il consorzio pubblico tra comuni ma la gestione mista con maggioranza pubblica del Comune di Altamura.
I Ds, dopo quanto accaduto in consiglio comunale, non si sono per niente scomposti. Ed hanno ribadito di essere pronti a rilanciare l’azione amministrativa fissando questi punti: ordine nel settore urbanistico e degli insediamenti produttivi, la costituzione del consorzio fra Comuni per la gestione pubblica dei rifiuti, i concorsi, la metanizzazione alle nuove lottizzazioni. Come fare? I Ds lanciano il messaggio, in una nota firmata dal segretario e dal capogruppo, Iurino e Ventricelli: “Per fare ciò è necessario rilanciare la coalizione rifondandola sul senso di responsabilità  e sulla affidabilità  politica di tutti, senza condizionamenti di qualsiasi natura e contrastando ed eliminando eventuali incompatibilità  che frenano l’azione amministrativa della giunta. A queste condizioni i Ds non faranno mancare il loro sostegno al sindaco”.
Onofrio Bruno

LO STRAPPO DELLA MARGHERITA È UNA PROVA DI FORZA

E l’assenza del gruppo consiliare in aula è la dimostrazione che il partito ed il gruppo parlano la stessa lingua (anche se qualche segnale alla vigilia aveva fatto pensare che non fosse proprio così). E, dopo il consiglio comunale andato a vuoto, la Margherita torna alla carica con un documento unanime che sa di aut-aut.
Ecco la spiegazione della mancata partecipazione. “E’ stato disatteso – si legge nella nota – dagli alleati l’impegno a discutere in via prioritaria ed urgente l’argomento relativo agli accordi di programma”. “Pertanto – aggiunge la Margherita – il gruppo consiliare ed il partito chiedono la convocazione urgente di un nuovo consiglio comunale impegnandosi a presentare l’atto di indirizzo già  predisposto dal sindaco”. Il riferimento è alla proposta di soluzione della vicenda, secondo quanto emerso nel tavolo di concertazione con gli imprenditori e poi confermato in conferenza pubblica: prevede la delocalizzazione della maggior parte delle imprese da via Bari a via Gravina ma prevede, anzi non esclude, che ad alcuni in via Bari saranno rilasciate le concessioni edilizie.
La rottura della maggioranza è resa più evidente dalle diverse posizioni espresse dai partiti di centro (Sdi, Udeur, RI) e dei Ds più Rifondazione. Il sindaco, intanto, non rilascia dichiarazioni. La conferenza stampa annunciata non è stata convocata.
seguono altre reazioni
Onofrio Bruno

Padrone attento, gli operai son tornati.

A pochi giorni dalla ristampa di “Tuta blu” di Di Ciaula riprende fiato un genere letterario che sembrava scomparso

Antonio Turi

Sarà  merito della lunga battaglia sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, sarà  di un autunno che ancor prima di cominciare si annuncia molto più caldo dell’estate che l’ha preceduto, certo è che negli ultimi tempi sembra aver preso vigore un genere letterario che la moderna evoluzione della nostra società  sembrava aver condannato: il romanzo di ambientazione operaia. Il successo de “La dismissione” di Ermanno Rea, ambientato in quel lager socio-ambientale chiamato Bagnoli, successo preceduto dalla ristampa di un famoso trittico di Nanni Balestrini, costituisce solo la punta di un iceberg che promette di riservarci ben altre sorprese nel futuro.
Ma se come sempre in questa pagina la cornice in alto rende conto dei titoli più importanti di questo particolare settore narrativo, vale la pena rendere conto di un autore pugliese che proprio scrivendo di operai e fabbrica ha in questi giorni ottenuto un bel successo: stiamo parlando di Francesco Dezio (Via da qui – pp. 90 – Euro 5 – zerozerosud), selezionato insiame ad altri sette scrittori per leggere le sue opere all’interno delle manifestazioni letterarie che ogni anno si svolgono a Reggio Emilia nel mese di ottobre.
Francesco Dezio, dopo aver esordito in un’antologia per giovani scrittori under 25 intitolata “Sporco al sole”, ha recentemente pubblicato “Via da qui”. Di che cosa si tratta ce lo racconta proprio l’autore.
Cominciamo provando a dare qualche breve nota sull’opera.
“Si tratta di una raccolta che non ha ancora la pretesa di essere un vero e proprio romanzo, quanto un modo per mettere insieme materiali raccolti nel corso di questi ultimi anni. E’ il resoconto della mia esperienza di operaio metalmeccanico in una fabbrica pugliese. Preferisco non dire quale. Anche perché la mia narrativa conosce una profonda rielaborazione in chiave fantastica. La realtà  della fabbrica è un punto di partenza, ma solo un punto di partenza. La mia elaborazione interviene sul narrato fino al punto da renderlo irriconoscibile”.
E qui abbiamo già  una prima notazione. Il fatto di avvicinarsi a un tema così crudo non costituisce in un certo qual modo un obbligo a rispettare il realismo?
“No. Intanto non è accaduto, come si può vedere leggendo il libro. Ma poi non credo che per parlare della fabbrica bisogna necessariamente cadere nel realismo. Anche perché alla base della mia scelta non ci sono ragioni ideologiche. Intendiamoci, io sono molto attento alla realtà  della fabbrica. Ha fatto parte della mia vita, per un certo periodo. Però se ho scelto di parlare di questo tema è stato solo perché credo che ogni scrittore dovrebbe parlare delle cose che conosce bene. Di quelle che vive. E’ la grande lezione della letteratura”.
La scelta di parlare di fabbrica e della realtà  operaia, seppure nel modo in cui ha scelto di farlo lei, è tanto più stupefacente dopo averla conosciuta e aver saputo anche dei suoi trascorsi artistici. Che direi quanto meno interdisciplinari. Vogliamo provare ad elencarli?
“Io ho cominciato come pittore. Con una vena surrealista e iperrealista. Per intenderci io mi ispiravo a Magritte, Dalì, a Bacon. Poi con la pittura ho chiuso, anche se ammetto che in questo ultimo periodo mi piacerebbe ricominciare. Lasciata la pittura mi sono dedicato alla musica. Con una band musicale abbiamo creato una performance: il gruppo si chiama Bread Pitt, una storpiatura del nome dell’attore americano, e propone una lettura cantata di alcuni miei testi. Sì, l’interdisciplinarietà  mi attrae molto. Però nonostante questo, pensandoci, paradossalmente mi manca proprio un’arte che invece ha segnato quasi tutti i narratori: il cinema. Non credo di essere molto segnato dal cinema. Non ti so spiegare perché, ma non ci sono echi cinematografici nella mia scrittura”.
Esistono invece dei riferimenti letterari molto precisi. Lei ha una scrittura frammentata, sincopata. Possiamo provare a indicare alcuni degli autori che più ama?
“Direi che i tre autori ai quali devo particolarmente qualcosa sono Céline, Bret Easton Ellis. E poi naturalmente il padre di molti narratori della mia generazione, Raymond Carver. Ecco, soprattutto Carver mi ha insegnato ad andare direttamente allo scopo. A non sprecare parole, cercare di raggiungere il proprio obbiettivo narrativo con la massima chiarezza. Da Ellis l’attenzione per certe analisi della società . Perché, ripeto, quello che mi interessa è dipingere uno spaccato sociale, ma passando attraverso la psicologia dei singoli individui”.
In Italia esiste una scuola molto forte di narratori che si sono ispirati ala realtà  operaia, in modo più o meno realistico. Da “Tre operai”, di Carlo Bernari, che ha un po’ fatto da battistrada nel dopoguerra, abbiamo avuto tappe importanti. In testa citavamo Balestrini, ma non si può dimenticare Volponi ed il pugliese Di Ciaula, con cui in un certo senso lei non può evitare di mettersi in relazione. Allora, cominciamo da Di Ciaula: quali sono le differenze maggiori fra voi due, a suo modo di vedere?
“Direi che a me interessa soprattutto vedere le persone inserite in un certo ambiente. Io sono per lo studio psicologico. Mentre “Tuta blu” aveva più riferimenti sociologici. E’ un romanzo molto interessante, ma credo che avesse obbiettivi diversi dai miei. Comunque cercava di comprendere una evoluzione sociale. A me quello che interessa invece sono le reazioni di una persona immersa in un determinato ambiente. Il quadro sociologico arriva dopo. Di riflesso. Tanto è vero che non escludo, per il prossimo lavoro, di occuparmi di altri ambienti lavorativi. Non più della fabbrica. O forse sempre della fabbrica, ma parlando di quadri”.
Ma lei conosceva le opere di Volponi, Balestrini, dello stesso Di Ciaula?
No. Devo dire che le ho lette dietro consiglio di alcuni critici dopo aver pubblicato il mio romanzo. Ed è stato impressionante trovare una serie di analogie ma, fortunatamente, anche tantissime differenze. Io ho apprezzato molto per esempio, proprio il lavoro di Balestrini. E la cosa divertente è che tra i selezionatori di Reggio Emilia c’è anche lui. Balestrini è uno di coloro che mi vogliono a Reggio Emilia, insieme ad un’altra scrittrice che amo molto e con la quale sento di avere delle affinità : Silvia Ballestra”.
Eppure l’impressione che proviene dalla sua scrittura è molto diversa, se prendiamo come riferimento questi autori. Lei da l’idea di essere molto più spontaneo. La scrittura di Balestrini, per esempio, si vede che nella sua apparente libertà  e assenza di regole è poi molto controllata.
“Ma anche la mia. Quella che lei ha avuto è solo una impressione. Io controllo la mia scrittura con una pazienza enorme. Leggo, rileggo, limo. Non ci deve essere una sola parola in più”.
Ci può dare qualche anticipazione sulla sua prossima opera?
“E’ ancora presto, direi. Per ora sono concentrato su quello che farò a Reggio Emilia. E’ certo che anche la prossima opera parlerà  di lavoro subordinato. Ma, come ho già  detto, non è escluso che si tratti di quadri, anche se di livello inferiore. Per ora sono molto concentrato sulla preparazione di questo atto di presenza a Reggio Emilia”.