Impianto Tersan: una barzelletta che non ci fa pi๠ridere

 


IMPIANTO TERSAN: QUINTA PROROGA!


Pochi giorni fa, la Provincia ha disposto la quinta proroga per la conclusione del procedimento di riesame dell’autorizzazione alla realizzazione, da parte della Tersan Puglia (ora Prometeo 2000), di un impianto di trasformazione di rifiuti urbani e speciali in fertilizzanti e compost al confine tra i Comuni di Grumo e Altamura. Altri centoventi giorni, nuovo termine fissato al 3 dicembre.


Si arriva così a due anni di inutile attesa. L’ennesima proroga supera la più fervida immaginazione, una farsa senza fine che rischia di rappresentare una chiara istigazione al “pensiero audace e malizioso”?.


Si usa dire che anche i giochi più belli (e questo non lo è affatto!) ad un certo punto finiscono. Non sappiamo quando questa sceneggiata avrà  termine, quando tutte le istituzioni avranno la forza di recuperare dalla soffitta in cui l’hanno relegato un minimo senso di appartenenza e di responsabilità , domandandosi in modo chiaro e definitivo:


1)      perché, con la deliberazione di giunta n. 424 del 2000, la Provincia abbia autorizzato il trattamento giornaliero di 800 tonnellate di rifiuti, così da far guadagnare alla Provincia di Bari il poco invidiabile primato di avere permesso, in zona protetta, la costruzione del più grande impianto di compostaggio d’Europa;


2)      perché abbia autorizzato il trattamento di rifiuti speciali dell’industria conciaria (fanghi contenenti cromo) che notoriamente sono riconducibili a cicli produttivi lontani dalla Puglia, creando le premesse per un sostanziale aggiramento del principio di “prossimità ”? (tra luoghi di produzione e luoghi di smaltimento) sancito dal Decreto Ronchi;


3)      perché Provincia e Regione non abbiano considerato che l’impianto sarebbe sorto in una zona di protezione speciale (ZPS), proposta come sito di importanza comunitaria (pSIC), e che ciò imponeva uno specifico studio di incidenza sull’habitat protetto;


4)      perché, pur richiamando una precedente autorizzazione relativa ad altro impianto della Tersan, si sia autorizzato il trattamento di rifiuti speciali (fanghi contenenti cromo, rifiuti da fibre tessili lavorate, plastica) per nulla contemplati nel precedente provvedimento (che si limitava a menzionare solo i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque ed i residui delle industrie agroalimentari).


Solo tre mesi fa, ci eravamo aggrappati alla perentorietà  delle parole pronunciate in occasione dell’ultima Marcia Gravina-Altamura dal presidente Divella e dagli assessori Marchetti ed Occhiofino quando, reagendo alle critiche loro mosse dopo la quarta proroga, avevano annunciato che «il sette agosto prossimo la Giunta provinciale esaminerà  le conclusioni del procedimento in atto e si pronuncerà  in merito alla revoca definitiva dell’autorizzazione agli impianti Prometeo 2000, secondo quei principi di tutela ambientale e di difesa degli interessi generali delle comunità  da noi amministrate».


Così non è stato ed oggi, ancora una volta, ci ritroviamo a chiedere a Provincia e Regione di sapere se ha sbagliato chi ha dato il via libera alla realizzazione di quell’impianto (da mesi sotto sequestro su disposizione della magistratura inquirente) o se sbaglia chi ancora ritiene di poter contare sulla forza delle istituzioni pubbliche.


Ci ritroviamo oggi, ancora una volta, a chiedere spiegazioni plausibili, in grado di dare un senso ad una storia che è diventata una barzelletta e che non ci fa più ridere.


Altamura, 3 agosto 2005


 


ENZO COLONNA


consigliere comunale (Mov. Aria Fresca)



 

I disadattati della politica.

Dolosamente si è voluto parlare d’altro: di vita e di morte, di verità  e menzogna, di bene e male, di embrioni, di selezioni genetiche, di manipolazioni e clonazioni”¦ di principi e non di problemi, di tutto fuorché del tema oggetto dei quesiti referendari. Che era la sofferenza umana, tutta cristiana. Si richiedeva un sussulto di umanità  e di politica; ci sono stati concessi cinica indifferenza e calcolata ignavia.
Ha avuto buon gioco il fronte astensionista. Forte non ”“ come si va ripetendo stancamente ”“ della complessità  dei temi, della disaffezione dalla politica o della stanchezza da referendum, ma di un dato allarmante (di tutta evidenza nel nostro Sud e nei nostri paesi), segno dei tempi (mediocri) che attraversiamo. La Gente è disabituata alla politica, ormai la identifica pericolosamente solo con quel teatrino che viene montato periodicamente per l’elezione di un consigliere comunale o regionale, di un sindaco o di un presidente di regione.
Disabita i luoghi della politica, perché se ne è disabituata. Non più confronto di idee e valori, di passioni ed entusiasmo, di sensibilità  e di risposte a problemi reali, umani, a volte drammatici, ma mero meccanismo di conservazione di un apparato che si autolegittima e si ripropone in una logica di pura alternanza e non di alternativa. Tutto ciò che è fuori da tale meccanismo non viene più compreso dai cittadini, un inutile fardello nei confronti del quale si sentono inadeguati e di cui liberarsi, tanto più facilmente e velocemente se c’è il plauso di un benedicente.
Non c’erano presidenti di regione, sindaci, plotoni di consiglieri regionali o comunali da eleggere. I partiti ed i loro cosiddetti rappresentanti istituzionali (tranne qualche rara e lodevolissima eccezione) hanno preferito starsene tranquillamente nelle poltrone conquistate, piuttosto che cimentarsi, a viso aperto, da fronti opposti, con quel minimo di senso e rispetto della politica che il loro ruolo imporrebbe, a capire i problemi in discussione, a farli capire alla Gente ed a mettersi in discussione. La campagna referendaria, allora, un risultato lo ha ottenuto. Paradossalmente positivo. Ha messo a nudo lo “spirito del tempo”?, rivelato lo spettro poco rassicurante che si aggira per l’Italia: una crescente ed arrogante insofferenza del Potere, in ogni sua forma ed articolazione, alla conoscenza, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini.
I non rassegnati si preparino, allora, ad un’opera di pedagogia politica. A recuperare la politica al suo senso, a ripopolare i suoi luoghi, a ricostruire i templi laici della democrazia. Per fare questo, forse è necessario che i non-astenuti si uniscano.

ENZO COLONNA (enzo@altamura2001.com)
consigliere comunale di Altamura

AltamurJazz’05

Tutte le serate saranno allietate da stand gastronomici
e da animazione per bambini.
Una produzione
Associazione Culturale Terra fertile

In collaborazione
C.A.R.S. – Altamura
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Presso Masseria Lamalunga
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Strada provinciale
Altamura – quasano km 3
(strada per il pulo)

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Steve Grossman
Occupa un posto di rilievo assoluto nella storia concertistica e
discografica del jazz internazionale. Esordisce a fianco di Miles Davis
alla fine del 1969. Fino alla fine del 1970, rimane nel complesso del
trombettista, partecipando alla incisione degli album Jack Johnson,
Live Evil, Miles Davis at Fillmore, Big Fun, Get up with it. Nel 1971
lavora con il tastierista Lonnie Smith, collaborando poi con il
batterista Elvin Jones fino al 1976, incidendo gli album Merry-go-round
e Live at the lighthouse. Collabora con Chick Corea e nel 1975 entra a
far parte, insieme a Don Alias e Gene Perla, del trio Stone Alliance.
Incide come leader Some shapes to come. Si esibisce in Europa ed incide
in Italia a fianco del trio del chitarrista brasiliano Irio De Paula.
Nel 1977 è in tourneé in sud americana con Stone Alliance.
Ha suonato ed inciso inoltre con Mccoy Tyner, Chet Baker, Sal Nistico,
Tom Harrel, Art Taylor, Barry Harris, Cedar Walton, Michel Petrucciani,
Johnny Griffin, Kenny Dorham, Jimmy Cobb, Wilbur Ware, Paul Chambers,
Lee Morgan, Walter Davis, Walter Bishop, Dizzy Gillespie…

Valerio Pontrandolfo
Nato a Potenza il 24 aprile 1975.
Nel 1994 si trasferisce a Bologna dove attualmente vive. Nella città 
emiliana comincia lo studio del sassofono con Steve Grossman e Carlo
Atti. Nel 1999 trascorre un breve periodo a New York dove ha la
possibilità  di confrontarsi con musicisti americani in numerose Jam
Sessions. Nello stesso anno incontra il pianista americano Barry
Harris, con il quale approfondisce lo studio dell’armonia e
dell’improvvisazione jazz. Svolge la sua attività  concertistica in vari
jazz club e teatri con importanti musicisti italiani e americani.
Nel 2003 partecipa alla 13ma edizione del Modena Jazz Festival con un
quintetto comprendente Andrea Pozza , Marco Bovi, Paolo Benedettini e
Bobby Durham, con il quale collabora in altri concerti.

Giovanni Amato
Compositore di notevole spessore, ottimo arrangiatore, Giovanni Amato è
un musicista dotato di uno swing eccezionale unito ad uno
scorrevolissimo fraseggio boppistico. Nasce a Nocera Inferiore in
provincia di Salerno. Inizia a suonare la tromba all’età  di otto anni
sotto la guida di suo padre, anch’egli musicista. Intorno ai sedici
anni entra a far parte della jazz band del noto musicista napoletano
Antonio Golino, Elbas Jazz Group. Intanto continua anche lo studio
della musica classica, diplomandosi nell’89 al conservatorio di Salerno
con il massimo dei voti. Dal 1990 inizia per Giovanni un’intensa
attività  concertistica che lo introduce nei grandi circuiti Italiani ed
internazionali. Numerose le collaborazioni con musicisti quali: Danilo
Perez, Lee Konitz, Gary Peacoc, Steve Grossman, George Garzone, Bill
Hart, Jerry Bergonzi, Chicago University Band, Tony Scott, Mike
Goodrich, Ronnie Cuber, Diane Schuur, Kirk Lightsey, Vincent Herring,
Avishai Cohen, Kevin Mahogany, Richard Galliano, Bob Mover, Gene
Jackson, Kenny Davis, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Maurizio
Gianmarco, Dado Moroni, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Antonio Faraò.
Andrea Pozza
Nato a Genova il 17 ottobre 1965.
Giovanissimo inizia lo studio del pianoforte dedicandosi
contemporaneamente al jazz e alla musica classica. Si diploma al
conservatorio di Genova. Debutta al Louisiana Jazz Club di Genova a
soli 13 anni. Ha suonato con i più importanti musicisti della scena
jazzistica italiana ed internazionale. Sue collaborazioni più
significative e durature sono quelle con Gianni Basso, Tullio
DePiscopo, Dado Moroni, Carlo Atti, Luciano Milanese, Steve Grossman,
Sal Nistico, George Coleman, Eliot Zigmund, Dick De Graaf, George
Robert.
Dal Marzo 2004 fa parte del quintetto di Enrico Rava con il quale ha
partecipato al lungo tour in Inghilterra ed ai concerti in Canada,
Portogallo ed altri festivals estivi in Italia. Dopo l’uscita del suo
primo cd, molto bene accolto dalla critica italiana ed estera, continua
l’attività  del trio (assieme a Luciano Milanese e Stefano Bagnoli), con
il quale nel Gennaio 2005 ha inciso un cd per la casa discografica
giapponese Venus Record. Sono recentemente usciti tre cd per la
Philology.

Due interpellanze di Aria Fresca: Città  Sicura e disagio dei dipendenti comunal

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLE DUE INTERPELLANZE:


Alla cortese attenzione del
Sindaco di Altamura
Dott. Mario Stacca
– Palazzo di Città  –

OGGETTO: interpellanza urgente sulle linee amministrative in materia di gestione ed organizzazione del personale in servizio. Condizioni di disagio, definizione progressioni, contrattazione decentrata.

Lo scrivente Vincenzo Colonna, consigliere comunale per il gruppo “Aria Fresca”,

premesso che:
– da tempo, lo scrivente avverte segnali chiari ed inequivoci di un’incresciosa condizione di disagio se non anche di ingiusta mortificazione in cui versa il personale dipendente comunale;
– tale situazione perdura da lungo tempo, crea incertezze, ansie personali, affanni amministrativi, demotivazione, contrasti irrisolti ed esiziali per il buon andamento della macchina burocratica amministrativa;
– tale situazione è stata determinata – a parere dello scrivente, ma non solo – da ritardi nell’adozione di dovuti atti di gestione ed organizzazione del personale (ad es., la mancata definizione delle progressioni orizzontali), da iniziative poste in essere affrettatamente, con procedure irrituali, poco motivate e soprattutto imposte o comunque non concordate con gli interessati (ad es., il sistema di controllo dei flussi di ingresso e di uscita dei dipendenti attraverso il rilevamento dell’impronta digitale, sistema che pone problemi non di poco conto in termini di tutela dei dati personali e di dignità ), da ritardi nella sistemazione di ambienti di lavoro adeguati e consoni (ad es., ambienti privi di sistemi di condizionamento dell’aria, ecc.), da ingiustificate disparità  di trattamento nell’elaborazione o approvazione di progetti incentivanti (ad es., vi sono servizi che non hanno “beneficiato” di tali forme di incentivazione o gratificazione o, meglio, del riconoscimento di un lavoro supplementare in alcuni casi già  svolto o in corso di svolgimento ben oltre il normale carico di lavoro), da scompensi gravi, causa di inevitabili inefficienze nei servizi rivolti ai cittadini/utenti o a beneficio degli organismi istituzionali, nella distribuzione e dotazione del personale in alcuni servizi o uffici;

chiede al Sig. Sindaco:
A) se e quali iniziative abbia programmato l’Amministrazione al fine di fronteggiare e porre rimedio alle difficoltà  su esposte;
B) in particolare – e con l’urgenza imposta dalle circostanze – quando l’Amministrazione intende procedere alla definizione delle progressioni orizzontali, una legittima aspettativa attesa da lunghissimo tempo dai dipendenti comunali, nel mentre, invece, si ha notizia che l’Amministrazione e la Dirigenza preposta al settore si preoccupano di avviare – peraltro su basi contrattuali alquanto discutibili e non condivisibili (lo scrivente si riferisce in particolare all’ipotesi contrattuale sottoposta alle delegazioni sindacali per il personale del Corpo dei Vigili Urbani) – la contrattazione decentrata.

Altamura, 20 luglio 2005

Vincenzo Colonna

____________________________

Alla cortese attenzione del
Sindaco di Altamura
Dott. Mario Stacca
– Palazzo di Città  –

OGGETTO: interpellanza urgente in merito al mancato avvio del Progetto Città  Sicura.

Lo scrivente Vincenzo Colonna, consigliere comunale per il gruppo “Aria Fresca”,

premesso che:
– quelle che dovrebbero essere le zone più belle del centro storico cittadino, Corso Federico, Piazza Duomo e Piazza Repubblica, si trasformano quotidianamente in un grande parcheggio abusivo a cielo aperto, con decine di auto che scorrazzano liberamente, su e giù, con i loro scarichi inquinanti e micidiali;
– dalle 22 in poi, ogni giorno, inizia uno spettacolo fatto di pericoli, inquinamento, prepotenza, inciviltà , mancanza di rispetto delle regole e del prossimo;
– non un pedone può rimanere a passeggiare nell’unica area pedonale di Altamura, non un bambino può continuare a giocare e correre in sicurezza;
– analoga condizione di insicurezza e disagio viene vissuta da chi vorrebbe frequentare o godere, nelle ore serali, delle Piazze Zanardelli, Stazione e Don Tonino Bello (particolarmente affollate nel periodo estivo);
– si tratta di una situazione incresciosa che perdura da anni ed esige provvedimenti immediati e di natura non temporanea;
– una mozione in tal senso presentata (ed all’attenzione del consiglio comunale) dallo scrivente a nome del Movimento Aria Fresca ha trovato sinora e rapidamente il sostegno, convinto, di circa mille firme di cittadini altamurani;
– l’auspicata dotazione di accessi elettronicamente controllati e riservati unicamente ai residenti del centro storico ed ai mezzi pubblici comporta l’espletamento di procedure di acquisizione che non potranno esaurirsi in pochi giorni o settimane, ma – auspicabilmente – alcuni mesi (così da poter essere in uso almeno per l’estate 2006);
– l’annunciato Progetto Città  Sicura, a tutt’oggi (ad estate abbondantemente inoltrata) ed inspiegabilmente, non ha ancora preso avvio;

chiede al Sig. Sindaco:
A) quali siano le ragioni che hanno impedito e – teme lo scrivente – impediranno l’adozione di un simile Progetto che avrebbe garantito un controllo prolungato nella prima fascia notturna (22.00 – 01.00) da parte del personale dei vigili urbani di piazze e vie particolarmente vissute ed affollate dagli altamurani (ma non solo) nel periodo estivo (Piazze Zanardelli, Duomo, Repubblica, Stazione, Don Tonino Bello, Corso Federico);
B) perché, ad oggi, non sia stata ancora convocata la delegazione trattante per la definizione del Progetto;
C) inoltre, al fine di sgombrare il campo da un equivoco richiamo alla scarsità  di risorse economiche, quali siano stati gli introiti nelle casse comunali a seguito del controllo del territorio e degli accertamenti di infrazioni compiuti nelle ore notturne presidiate l’anno scorso dal personale impegnato in analogo Progetto (15.07.04 – 15.09.04).

Altamura, 20 luglio 2005

Vincenzo Colonna

GIUSTIZIA È FATTA. IL TEATRO MERCADANTE È DI TUTTI

GIUSTIZIA È FATTA
IL TEATRO MERCADANTE È DI TUTTI

Con la sentenza n. 53 del 2005, resa pubblica pochi giorni fa, il Giudice presso il Tribunale Civile di Altamura dott.ssa Emma Manzionna, ha dichiarato nulle le modifiche che il Consorzio Teatro Mercadante aveva apportato nel 1993 al suo Statuto. Il Consorzio nacque nel 1895 con lo scopo di conservare, amministrare e preservare il Teatro Cittadino e riuniva le centinaia di cittadini altamurani che con il proprio denaro o lavoro contribuirono all’edificazione del teatro su un suolo concesso gratuitamente in uso dal Comune. Nel 1993, le poche decine di persone che attualmente compongono il Consorzio modificarono, arbitrariamente, lo Statuto originario attribuendosi la proprietà  esclusiva, per quote, dell’intero Teatro e non più, come era previsto originariamente, il solo diritto di palco o di poltrona (cioè il semplice diritto ad essere preferiti nell’acquisto dell’abbonamento teatrale stagionale).
Solo grazie al lavoro di informazione e sollecitazione svolto per un decennio da Enzo Colonna, nostro attuale consigliere comunale, e grazie ad una massiccia raccolta di firme (oltre 5000) di cittadini che rivendicavano il diritto a non vedersi sottratto un bene di evidente interesse cittadino ed uso pubblico, l’allora Sindaco Vito Plotino decise di avviare nel marzo 2001, avvalendosi dell’assistenza legale dell’avvocato Antonio Ventura, un contenzioso in cui il Comune, in qualità  di componente dello stesso Consorzio, chiedeva al Tribunale Civile l’annullamento di quelle arbitrarie e scandalose modifiche statutarie che, di fatto, trasformavano il Teatro in un banale condominio riservato a poche persone (clicca qui per leggere l’atto di citazione del Comune).
Ora giustizia è fatta. Il Teatro Mercadante è davvero della Città . Al Consorzio ne è affidata solo la conservazione e tutela.
Ora è bene che il Comune torni a farsi protagonista delle vicende che interessano il Teatro Cittadino nel momento in cui sembrano avviarsi i lavori per il suo recupero. In particolare, è bene che verifichi le modalità  e la legittimità  delle procedure attraverso cui il Consorzio, il 21 ottobre 2003, è pervenuto alla sottoscrizione di un contratto con cui ha concesso per 30 anni il Teatro ad un raggruppamento di imprese. È bene che verifichi, coinvolgendo la cittadinanza altamurana, la bontà  del progetto di recupero edilizio dell’immobile che prevede anche la completa edificazione dell’area in cui è ora ubicata la pizzeria (ricordiamo che l’area è di proprietà  comunale e che, per la parte di nuova edificazione, non c’è il via libera della Soprintendenza).
Soprattutto è bene che il Comune verifichi, con il raggruppamento di imprese che ha assunto la gestione del Teatro per 30 anni, le condizioni ed i termini per garantire la fruizione del Teatro da parte della Città  con una convenzione che disciplini l’uso del Teatro e delle sue pertinenze.
Il Teatro Mercadante deve restare di tutti. Così come è nato.

Altamura, 8 luglio 2005

Il Movimento Cittadino ARIA FRESCA

PER UNA RICOSTRUZIONE DI TUTTA LA VICENDA, NEI SUOI RISVOLTI AMMINISTRATIVI E GIURIDICI, SONO DISPONIBILI NUMEROSI DOCUMENTI NELLA SEZIONE “TEATRO MERCADANTE” DI QUESTO SITO.

Restituiamo Piazze e Corso a bambini e pedoni. Basta con le auto!

VOLANTINO DI “ARIA FRESCA”

RESTITUIAMO PIAZZA DUOMO E CORSO FEDERICO A PEDONI E BAMBINI
BASTA CON LE AUTO

Un grande parcheggio abusivo a cielo aperto, decine di auto che scorrazzano liberamente, su e giù, con i loro scarichi inquinanti e micidiali.
È il ritratto di quelle che dovrebbero essere le zone più belle del centro storico cittadino: Corso Federico, Piazza Duomo e Piazza Repubblica.
Dalle 22 in poi, ogni giorno, inizia uno spettacolo quotidiano fatto di pericoli, inquinamento, prepotenza, inciviltà , mancanza di rispetto delle regole e del prossimo.
Non un pedone può rimanere a passeggiare nell’unica area pedonale di Altamura, non un bambino può continuare a giocare e correre in sicurezza.
E’ una situazione incresciosa che perdura da anni ed esige provvedimenti immediati (ad esempio, la sistemazione di piloni retrattili sistemati ai varchi di tali zone, che limitino l’accesso unicamente agli automezzi dei residenti, del soccorso e della pubblica sicurezza), senza soluzioni temporanee che durino il tempo di un weekend o di una festa patronale.

Sostieni, con una firma, la mozione che impegna l’Amministrazione comunale ad adottare rapidamente tali misure, presentata dal Movimento Aria Fresca attraverso il suo consigliere comunale.

___________

PROPOSTA DI MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Il Consiglio comunale, riunito nella seduta del … ,

preso atto che:
– quelle che dovrebbero essere le zone più belle del centro storico cittadino, Corso Federico, Piazza Duomo e Piazza Repubblica, si trasformano quotidianamente in un grande parcheggio abusivo a cielo aperto, con decine di auto che scorrazzano liberamente, su e giù, con i loro scarichi inquinanti e micidiali;
– dalle 22 in poi, ogni giorno, inizia uno spettacolo fatto di pericoli, inquinamento, prepotenza, inciviltà , mancanza di rispetto delle regole e del prossimo;
– non un pedone può rimanere a passeggiare nell’unica area pedonale di Altamura, non un bambino può continuare a giocare e correre in sicurezza;
– si tratta di una situazione incresciosa che perdura da anni ed esige provvedimenti immediati e di natura non temporanea;

impegna Sindaco e Giunta comunale:
– ad adottare rapidamente le misure più idonee per recuperare ad un minimo di vivibilità  tali zone, ad esempio, con la sistemazione di piloni retrattili ai varchi che, con comandi elettronici, limitino l’accesso unicamente agli automezzi dei residenti, del soccorso e della pubblica sicurezza.
Altamura, 28 giugno 2005

Il/I Proponente/i
Vincenzo Colonna

Grave sistuazione economica nel territorio murgiano.

DOCUMENTO presentato in occasione della riunione congiunta con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori del comparto salotto convocata presso il Comune di Altamura il 28 maggio 2005 dal consigliere comunale Enzo Colonna a nome del Movimento Cittadino “Aria Fresca ad Altamura”?.

La profonda crisi che coinvolge l’intero territorio interessato al settore manifatturiero dell’imbottito mostra aspetti decisamente inquietanti:

  • Lo spiazzamento con necessità  di ristrutturazioni e forti riduzioni produttive colpisce non solo i grandi gruppi industriali, ma anche molte medie e piccole realtà  aziendali che perdono competitività  pur avendo caratteristiche di “massa critica”? importanti per muoversi sui mercati globali;
  • L’attuale delocalizzazione si trasforma in deindustrializzazione in settori, come quello del salotto, sino ad un paio d’anni fa considerato trainante dell’economia del territorio e nello stesso tempo evidenzia la sofferenza da parte di molti imprenditori di contesti istituzionali e sociali orientati al basso costo del lavoro;
  • Le grandi industrie e il distretto produttivo del territorio vedono una crisi grave e pericolosa dell’artigianato e delle produzioni di subfornitura, spiazzati dalle attuali forme di delocalizzazione e dalle difficoltà  della committenza tradizionale;
  • La caduta occupazionale che si registra nel territorio non trova un facile riassorbimento nel terziario, nei servizi o nell’edilizia;
  • Sono meno significativi di quanto si poteva pensare i meccanismi spontanei di slittamento verso l’alto delle competenze professionali nelle imprese che delocalizzano;
  • E’ in forte crisi anche il rapporto tra gli istituti di credito e il tessuto tradizionale di PMI che costituisce la spina dorsale del nostro territorio;
  • Manca un progetto complessivo che leghi le reti infrastrutturali, tecnologiche ed energetiche nell’ambito di precisi indirizzi di sviluppo;
  • Di fronte a questa evoluzione strutturale dell’economia territoriale è indispensabile che i Governi nazionale e regionale dimostrino di avere una politica industriale ed economica innovativa di sostegno alla diversificazione dei cicli produttivi, all’innovazione, nonché all’avvio di nuove realtà  imprenditoriali in settori sinora trascurati (agricoltura e zootecnia tipica e di qualità , turismo, beni culturali) ed elaborino adeguate misure di tutela dei lavoratori coinvolti nella crisi occupazionale.

Tutto ciò premesso

I PRESENTI ALLA RIUNIONE IMPEGNANO

il Sindaco, l’Amministrazione ed il Consiglio del Comune di Altamura a sostenere, negli incontri e nei tavoli di concertazione e programmazione organizzati presso il governo regionale e nazionale, le seguenti priorità  di intervento:

Selettività  della delocalizzazione

I processi di delocalizzazione vanno agevolati solo a condizione che per un congruo periodo concertato l’azienda beneficiaria di eventuali contributi o sostegni economici pubblici mantenga nel territorio pugliese i livelli occupazionali creando davvero opportunità  di uno slittamento verso l’alto delle professionalità  impiegate, individuando altresì controlli ed eventuali penalizzazioni

Individuare e Qualificare il Distretto produttivo murgiano

Una legge istitutiva del distretto produttivo, come pure gli interventi rientranti in forme o iniziative di programmazione negoziata o pianificazione settoriale, devono valorizzare e premiare i progetti più innovativi che “salgono”?dal territorio, prevedendo meccanismi di riparto delle risorse regionali, statali e comunitarie molto selettivi e puntando a rigorosi programmi di innovazione, diversificazione, riconversione ed internazionalizzazione delle imprese del territorio.

Il rilancio del settore passa anche attraverso la promozione di un polo consortile pubblico/privato che curi la gestione di servizi reali all’impresa (quali formazione, studi e ricerche, dogana, fiere e mostre, ecc.) e l’approvvigionamento di beni e servizi (materie prime, energia, servizi bancari, finanziari ed assicurativi, trasporti, ecc.).

Programmare una politica per la ricerca e l’innovazione

Le ristrutturazioni in atto o da avviare nell’industria e nell’artigianato possono avere un carattere virtuoso solo a condizione di sviluppare nuovi meccanismi di accesso delle imprese ai centri di ricerca, ai laboratori di certificazione, alle sedi di trasferimento delle tecnologie e della brevettazione. La Regione deve assumere la regia, attraverso istituti ed enti pubblici già  presenti ed operanti in Puglia (Sviluppo Italia, Tecnopolis, Finpuglia, Camera di Commercio, ecc.), degli interventi finalizzati alla ricerca e allo sviluppo orientato. Ciò che finora non è stato perseguito è la costruzione di un sistema che si caratterizzi ponendo al centro le domande di innovazione delle PMI.

Costruire un’alleanza tra innovazione e formazione

Occorre in primo luogo ripristinare la certezza di controllo pubblico nel collocamento al lavoro, con l’obiettivo di assicurare trasparenza nell’offerta, nella formazione e nella richiesta di lavoro.

È indispensabile attuare una “rivoluzione”? nel settore formativo, un settore nevralgico delle politiche attive del lavoro: le risorse scarse vanno destinate sia a sostenere le eccellenze, percorsi di formazione mirati a utenti in grado di gestire processi innovativi, sia a garantire il ri”“piazzamento di figure mature espulse dal ciclo del lavoro e non in grado spontaneamente di trovare un nuovo lavoro.

La gestione della formazione è più efficiente se correlata a quella dell’ente che governa il mercato del lavoro e progetta le politiche attive del lavoro: la Provincia e, per essa, i Comuni.

Gli ammortizzatori sociali tradizionali di sostegno al reddito vanno collegati a percorsi di acquisizione di nuove e più alte professionalità . Per fare ciò, al contributo al reddito vanno sempre più integrati assegni di formazione che prevedano un impegno fattivo dell’inoccupato per raggiungere una ricollocazione adeguata sul mercato del lavoro. Vanno contemporaneamente sviluppate adeguate politiche di integrazione ai redditi da lavoro precario, nonché misure di sostegno economico per i giovani in attesa di occupazione.

Rilanciare la concertazione nel territorio

La Regione deve favorire la costruzione di sedi e strumenti di concertazione delle politiche attive per il lavoro assegnando responsabilità  alle Province, ai Distretti, ai Comuni e alle parti sociali.

Un monitoraggio territoriale

È indispensabile che la Regione istituisca un monitoraggio permanente territoriale orientato a verificare le situazioni di crisi e le loro implicazioni nell’insieme dei sistemi produttivi distrettuali e territoriali, nonché l’efficacia delle azioni poste in essere a contrasto delle situazioni di crisi.

IN OGNI CASO, NEL BREVE PERIODO E PREVIA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI DEL SETTORE DEL SALOTTO NELL’AREA MURGIANA, SI SUGGERISCONO LE SEGUENTI MISURE (di diversa competenza istituzionale):

  • Attivazione di un fondo di garanzia, costituito dalla Regione, finalizzato al consolidamento delle passività  aziendali a breve termine (scoperti di conto corrente bancario, debiti verso fornitori, ecc.).
  • Convenzionamento del Comune con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento di tutti i tributi locali a mezzo di modello F24.
  • Rimborso dei crediti IVA in tempi brevi.
  • Sospensione a tutto l’anno 2006 dei pagamenti di imposte, tasse e contributi a favore delle aziende operanti nel settore.
  • Sgravio pari al 100% dei contributi previdenziali (per la sola quota a carico dell’azienda) a favore delle imprese che mantengano la media occupazionale degli ultimi tre anni per il prossimo quinquennio.
  • Riattivazione dei meccanismi automatici di attribuzione dei premi per nuove assunzioni.
  • Detassazione degli utili reinvestiti.

Altamura, 28 maggio 2005

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Di seguito la cronaca dell’incontro della Gazzetta del Mezzogiorno del 29 maggio 2005

SALOTTO, PARTITA A TRE
In un incontro un «decalogo» per combattere la crisi

ALTAMURA. – La crisi del salotto attanaglia la Murgia. Ad Altamura si è tenuta ieri una partecipata Conferenza cittadina che ha fatto il punto della situazione. La Conferenza cittadina ha lanciato una serie di proposte che il sindaco, Mario Stacca, presenterà  domani al vertice a Bari tra le Regioni Puglia e Basilicata e le parti sociali. È un decalogo: riproposizione di una fiera specializzata «Mobil Levante»; gestione del Fondo di interventi allargato anche alle piccole imprese; un calmiere ai tassi di interesse bancari; la proroga dei finanziamenti alle imprese, il rinnovo dei Patti territoriali, la riduzione degli indici relativi ai dipendenti dell’anno a regime; il rimborso dei crediti Iva in tempi brevi; l’abolizione dell’Irap alle strutture operanti nel settore; la riattivazione dei meccanismi automatici di attribuzione dei premi per nuove assunzioni; la detassazione degli utili reinvestiti; lo sgravio del 100% dei contributi previdenziali; l’eliminazione del costo sociale a carico dell’azienda. È stato il momento del confronto. Pietro Colonna, segretario della Cgil provinciale, ha sottolineato che «la situazione è grave e necessita di sinergie istituzionali» e si è rammaricato che il distretto negli anni non sia stato attento a fare sistema. Per il consigliere regionale dei Ds, Michele Ventricelli, «è positivo che sia scattato un atteggiamento di solidarietà  complessiva». Un imprenditore, Carlo Martino, ritiene che «è arrivato il momento di iniziare a riconvertire». Michele Micunco, sindacalista, ha sottolineato «l’importanza degli enti bilaterali tra sindacati ed artigiani». Nicola Clemente, capogruppo FI, ha ricordato che «il distretto non è solo Natuzzi ma c’è una miriade di piccole aziende e di contoterzisti da difendere». Proposte concrete, poi raccolte nel decalogo, sono pervenute da Enzo Colonna (Aria fresca) e da un imprenditore, Mimmo Marinelli. Sono intervenuti anche due professionisti, Perrucci e Ostuni, e qualche operaio. Al tavolo dei relatori anche il vicesindaco Lillino Colonna ed il consigliere comunale Vito Dibenedetto. Alla fine il sindaco ha assicurato «di fare sintesi del tavolo di concertazione portandone i contenuti al vertice di Bari».
(Onofrio Bruno)

IMPIANTO TERSAN: FERMA LA PROVINCIA, IN MARCIA LA MURGIA

IMPIANTO TERSAN: FERMA LA PROVINCIA, IN MARCIA LA MURGIA

È ancora lì, efficace, la deliberazione n. 424 del 2000 con la quale la giunta provinciale ha autorizzato la Tersan a realizzare un impianto di trasformazione di rifiuti urbani e speciali in fertilizzanti e compost al confine tra i Comuni di Grumo e Altamura.
Ha superato indenne un giudizio amministrativo, perché nessuno (sic!) “ha prodotto alcun elemento documentale” che provasse che l’area ricadeva in zona protetta.
Ha resistito, indifferente, alle inchieste giornalistiche, alle marce, alle proteste di tanti che da anni non si spiegano:
1) quali valutazioni abbiano suggerito l’autorizzazione al trattamento giornaliero di 800 tonnellate di rifiuti, così da far guadagnare alla Provincia di Bari il poco invidiabile primato di avere permesso, in zona protetta, la costruzione del più grande impianto di compostaggio d’Europa;
2) perché si sia autorizzato il trattamento di rifiuti speciali dell’industria conciaria (fanghi contenenti cromo) che notoriamente sono riconducibili a cicli produttivi lontani dalla Puglia, creando le premesse per un sostanziale aggiramento del principio di “prossimità ” (tra luoghi di produzione e luoghi di smaltimento) sancito dal Decreto Ronchi;
3) perché Provincia e Regione non abbiano considerato che l’impianto sarebbe sorto in una zona di protezione speciale (ZPS), proposta come sito di importanza comunitaria (pSIC), e che ciò imponeva uno specifico studio di incidenza sull’habitat protetto;
4) perché, pur richiamando una precedente autorizzazione relativa ad altro impianto della Tersan, la deliberazione del 2000 abbia autorizzato il trattamento di rifiuti speciali (fanghi contenenti cromo, rifiuti da fibre tessili lavorate, plastica) per nulla contemplati nel precedente provvedimento (che si limitava a menzionare solo i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque ed i residui delle industrie agroalimentari).
Sopravvive, da un anno e mezzo, nel vacuo e paludato limbo di un procedimento di riesame su cui la giunta provinciale non si decide. Solo proroghe, supplementi di istruttoria, nuovi termini (11 giugno 2004, poi 9 settembre, 6 febbraio 2005, quindi 9 maggio e, da ultimo, 7 agosto 2005). Per una volta vi sono motivi per essere d’accordo con i proprietari dell’impianto quando scrivono che la Provincia, «a distanza di oltre un anno dall’avvio del riesame, anziché concludere il procedimento, continua a rivolgere interrogativi in ordine alla legittimità  degli atti emessi dalla stessa Provincia. La vicenda appare davvero paradossale».
Nel frattempo è intervenuta la magistratura inquirente che ha disposto il sequestro del cantiere; sono in corso le indagini e si dovrà  attendere l’eventuale giudizio per chiarire tutta la vicenda sotto il profilo penale. Ma quella deliberazione è e resterà  lì, senza un provvedimento di segno contrario della giunta provinciale.
A questa prospettiva di dichiarata, da qualcuno incoraggiata, impotenza dell’Agire Politico sono in molti a non volersi arrendere. Anche per questo, a distanza di un anno, domani, torneranno a marciare da Gravina ad Altamura.

ENZO COLONNA
consigliere comunale di Altamura (“Aria Fresca”)

La Marcia in diretta radio con Aria Fresca.

TUTTO SULLA MARCIA, MINUTO PER MINUTO:
COLLEGAMENTI, INTERVISTE, INFORMAZIONI, MUSICA.




NO STOP radiofonica in occasione della Marcia Gravina-Altamura del 14 maggio a cura della trasmissione “Curiosando…” di RADIO VITAMINA e del Movimento “ARIA FRESCA ad Altamura!”. La trasmissione, tutta in diretta, sarà  condotta in studio da Filippo Picerno (“Curiosando…”) e da Enzo Colonna (consigliere comunale di Altamura per “Aria Fresca”).
In collegamento dalla marcia Peppino Dambrosio.



A PARTIRE DALLE ORE 13.00 DI SABATO 14 MAGGIO
SULLE FREQUENZE RADIO FM 98,900
VIA INTERNET DAL SITO www.radiovitamina.com

L’appello alla marcia

Un territorio vocato alla pace ma costretto ad essere ancora teatro per esercitazionidi guerra; un patrimonio storico e ambientale di inestimabile valore ma continuamentesaccheggiato e devastato da interessi forti e da illegalità  diffuse, da indifferenzee da responsabilità  istituzionali; una grande disponibilità  al sacrificio e allafatica spesso umiliata dalla negazione di diritti e di solidarietà .
Il nostro appello intende ricongiungersi alle tante iniziative di lotta di ieri e di oggi,e mira a saldare il patrimonio di esperienze maturate all’interno di un movimentoricco e variegato: dalle marce Gravina ”“ Altamura a Scanzano Ionico; dalla tuteladi un paesaggio di pietre e di ulivi secolari al rifiuto delle guerre e delle basimilitari presenti sul territorio; dal parco dell’Alta Murgia a quello delle Gravine, alla difesa delle coste adriatiche e ioniche dall’assalto del cemento e da pericoloseforme di inquinamento e di degrado.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono impegnati a difendere la qualità  della vita e dellavoro dalle aggressioni cieche e irreversibili dei potenti e dei furbi; a quanti praticanoforme di politica dal basso, che solidarizzano con i migranti e che mirano allarealizzazione di progetti concreti e durevoli a beneficio della collettività .
È questo popolo variegato che vorremmo ritornasse a marciare come ha fattosull’Alta Murgia o a Scanzano più di un anno fa, conseguendo alcuni significativisuccessi che, tuttavia, risultano essere oggi ancora provvisori.
È il caso del Parco nazionale dell’Alta Murgia, finalmente istituito sulla carta mache, in realtà , registra ancora la presenza dei cinque poligoni militari, dei veleniriversati su ampie superfici e continua ancora oggi ad essere ferito da interessiequivoci e dalla stupidità ; è il caso di Scanzano, simbolo sempre pendente di scelteassurde calate dall’alto in forme antidemocratiche; è il caso del Parco delle Gravine,un eccezionale ecosistema umiliato e continuamente ferito dal degrado”¦
È il caso di tante altre piccole e grandi questioni aperte a indurci alla necessità  dicreare un altro decisivo momento di confronto, per socializzare e rafforzareprogetti ed esperienze e rappresentarle con fermezza alle Istituzioni che governanoi nostri territori.
Dal basso verso l’alto, con un’unica voce: per dire che il mondo è realmente”˜tuttoattaccato’ e perché le nostre vertenze trovino ulteriore linfa per proseguireverso le mete auspicate. Per dire che siamo contro le guerre, tutte le guerre eribadire, con forza, la nostra volontà  di costruire nel Sud e nel Mediterraneo pontidi pace, di lavoro e di solidarietà ”¦partecipiamo attivamente alla

MARCIA GRAVINA>ALTAMURA14 MAGGIO 2005