RIFIUTI ZERO, UN AFFARE PER TUTTI

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Tutto Sfuso discute della strategia “rifiuti zero”di come ridurre i
rifiuti, recuperarli, arrivare alla differenziazione spinta. Ospiti esperti
della materia, nazionali e regionali. 

Tutto Sfuso (leggi qui per ulteriori informazioni) discute della strategia “rifiuti zero”di come ridurre i
rifiuti, recuperarli, arrivare alla differenziazione spinta. Ospiti esperti
della materia, nazionali e regionali.

Venerdì 27 Aprile alle 18:30, ad Altamura, TUTTO SFUSO (idea e
iniziativa del Circolo delle Formiche), il primo punto vendita del territorio
che coniuga la proposta di produzioni agricole e alimentari a chilometri zero
con la riduzione di rifiuti da imballaggio, organizza un incontro pubblico
intitolato “Rifiuti zero, un affare per tutti”
. A discutere di come arrivare ad
un livello di raccolta differenziata rispettoso dei obiettivi di legge e degno
di un paese civile, di come ridurre alla fonte i rifiuti e valorizzarli con un
intelligente riutilizzo saranno Raphael Rossi [esperto in materia di rifiuti,
consulente di pubbliche amministrazioni (Foggia, Torino, Napoli)], Roberto
Romagno [sindaco di Rutigliano, comune virtuoso nella raccolta differenziata
(78%, gennaio 2012)], Antonello Antonicelli [direttore “Area politiche per la
riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale” della Regione Puglia], Luigi
Percoco [promotore progetto “Tutto Sfuso”]. Interverrà, inoltre, Donato Emar
Laborante, con un monologo tratto dalla piéce “Overdose”.

L’incontro, che si svolgerà nella sala consiliare del Comune di
Altamura, è organizzato in collaborazione con il gruppo “Il Grillaio” di
Altamura
e sarà coordinato da Enzo Colonna (Circolo delle Formiche). L’iniziativa
è realizzata con il contributo della Regione Puglia riguardante il “Piano
Educazione Sostenibilità 2011 – 2012”
ed è inserita nel ciclo di seminari “Alla ricerca del Bene comune” promossi per
il terzo anno consecutivo dal Circolo delle Formiche.

Tutto Sfuso (anche su FB), via Santeramo, 32  – Altamura
(BA), tel: 080.3219284 –
mail: tutto.sfuso@libero.it

Circolo delle Formiche (anche su FB), www.tommasofiore.it   –   www.enzocolonna.com

il Grillaio Altamura (anche su FB) – http://ilgrillaio.blogspot.it  

 

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RIFIUTI: PROCEDURA NEGOZIATA CON UNA SOLA OFFERTA E UN RIBASSO DI BEN LO 0,001%! Estica..i!!

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INTANTO, AD OLTRE QUATTRO MESI DAL VIA LIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE, NESSUNA TRACCIA DEL NUOVO APPALTO RIFIUTI. CHI L’HA VISTO?

Insomma, con la procedura negoziata, alla fine l’ammuina c’è
stata. Una sola offerta, due delle tre ditte partecipanti che si prendono la
briga (con i relativi costi) di inviare un plico chiuso e sigillato per
scrivere che non presentano l’offerta economica, un ribasso comico e oltraggioso
(0,001%… davvero così, lo zerovirgolazerozerouno per cento) e l’unica ditta
che ha fatto la sua offerta economica che detta le condizioni al Comune [leggi
qui
].


Eccole: prima dell’esito del ricorso pendente presso il Tar fissato
per il 10 maggio, “non potrà essere stipulato il contratto né iniziato il
servizio, salvo che l’amministrazione non prenda atto che: i costi del servizio
smaltimento da corrispondere all’Amiu di Bari sono integralmente a carico del
Comune; i ricavi Conai sono inesistenti e non possono essere detratti dal
canone dovuto all’appaltatore; vanno corrisposti all’appaltatore i costi di
lavorazione-selezione per lo smaltimento della plastica, il costo del trasporto
e conferimento all’impianto di smaltimento della carta e della plastica, gli
oneri per l’acquisto materiali di consumo e gestione degli automezzi. In ogni
caso, l’accoglimento delle richieste di pagamento menzionate consentono solo di
stipulare il contratto e di dare inizio al servizio, sempre con salvezza
dell’esito del ricorso predetto per quanto riguarda le altre censure proposte
al Tar”.


Condizioni che rischiano ora di far saltare anche quello che
di positivo c’era nella procedura negoziata: gli 800mila euro in meno rispetto
all’attuale costo del servizio [leggi qui con i rinvii
ai nostri precedenti documenti
].


Resta poi il vero problema, come andiamo ripetendo da tempo (il
nostro consigliere Enzo Colonna ne ha parlato anche nell’ultimo consiglio comunale
di venerdì 20 aprile): sono trascorsi oltre 4 mesi dall’adozione della
deliberazione consiliare con gli indirizzi per la nuova gara (quella ordinaria,
per 9 anni), quando la maggioranza al potere cittadino non si preoccupò (come
rilevammo in quella seduta) di approvare anche il regolamento di organizzazione
del servizio rifiuti [leggi
qui
].


Ebbene, dopo quattro mesi non c’è traccia ancora degli atti
per tale gara. Che fine ha fatto il nuovo appalto? Ecco, chi l’ha visto?!

Altamura, 23 aprile 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

   Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet: www.enzocolonna.com

 

LOCALI PER LA PARROCCHIA SANT’AGOSTINO E L’AGESCI. LE SOLUZIONI CI SONO: BASTA VOLERLE.

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 Le nostre soluzioni per venire incontro alle esigenze di gruppi e
associazioni che si occupano di attività di utilità sociale.

Nella nostra Città, ormai, ogni questione deve essere vissuta in
termine di emergenza, di eccezionalità, di lotta tra opposte tifoserie
politiche
. Sempre, però, con superficialità, senza una razionale valutazione di
risorse, condizioni e strumenti amministrativi a disposizione per una puntuale
e pertinente soluzione del problema.

Una delle ultime questioni, in ordine di tempo, è quella relativa alla richiesta
da parte della Parrocchia Sant’Agostino e dell’Agesci di vedersi confermato
l’uso gratuito di alcuni locali di proprietà comunale del complesso dell’ex
monastero
(poi anche mattatoio comunale) dopo che il Comune avrà proceduto ai
lavori di recupero con i fondi dell’Area Vasta
[leggi
qui
].

Ebbene, ripetiamo quanto in queste settimane il nostro consigliere
comunale Enzo Colonna è andato ripetendo ad amministratori e consiglieri
comunali, nonché ai cittadini interessati. Una soluzione, per questa ed altre
situazioni analoghe, va ricercata ed è possibile individuarla nello statuto e
nei regolamenti comunali vigenti.
È vero che la regola è la concessione a
titolo oneroso di immobili comunali, ma è anche vero che è pure contemplata, in
via particolare e condizionata, la possibilità della loro concessione in uso a
titolo gratuito. Poiché ci pare che in questi anni la Parrocchia e l’Agesci
abbiano svolto e sono in condizioni, riteniamo, di svolgere anche in futuro
attività di rilevanza collettiva
[ci riferiamo in particolare all’assistenza
educativa di tanti minori del quartiere (c.d. doposcuola), il coinvolgimento di
tanti bambini e adolescenti in attività formative di gruppo, l’assistenza di
giovani e famiglie in condizioni di disagio economico e sociale, ecc.], la
soluzione può essere solo la stipulazione di un contratto con il Comune in cui
all’impegno a svolgere tali e ulteriori attività di utilità sociale
(puntualmente individuate e poi pubblicizzate) si fa corrispondere la
disponibilità dei locali in uso gratuito
. Tanto dovrà appunto risultare da un
impegno formalmente assunto con un contratto su cui si dovrà pronunciare la
giunta comunale.

Non aggiungiamo altro, ci limitiamo solo a richiamare quanto dispongono
a questo proposito, in modo chiaro e inequivocabile, lo Statuto comunale e il
Regolamento che disciplina la concessione in uso di beni comunali.

Lo Statuto comunale (entrato in vigore nel 2002), riprendendo
sostanzialmente una disposizione del Regolamento sulla contabilità comunale del
1998, ha
sancito nell’art. 105 (“Amministrazione dei beni comunali”) che «I beni
patrimoniali non utilizzati dal Comune per lo svolgimento dei compiti di
istituto possono essere dati in locazione a norma di legge. E’ vietata ogni
forma di locazione gratuita o a canone ridotto, salvo che si tratti di: 1) consentire
l’istituzione ovvero assicurare il mantenimento di un servizio non altrimenti
erogabile dal Comune; 2) il conduttore sia un ente e/o associazione senza
finalità di lucro, non obbligato a prestare il suo servizio; 3) il servizio
espletato o da espletare sia rispondente a evidenti e riconoscibili esigenze di
utilità sociale per la
Comunità amministrata. Le circostanze di cui sopra devono
ricorrere congiuntamente e sono apprezzate dalla Giunta Comunale che, con atto
deliberativo, dispone la gratuità della locazione ovvero la misura della
riduzione del canone dovuto
» (così il 3° comma).

Il Regolamento (approvato nel dicembre 2004) per la disciplina dei
contratti immobiliari e mobiliari aventi ad oggetto le alienazioni e i
trasferimenti, gli acquisti e le locazioni passive, e la concessione in
godimento a terzi
, prevede nell’articolo 16 (“Concessioni di beni immobili”)
che «per gli immobili concessi in uso ad enti senza fini di lucro, per attività
nei settori culturali, turistico – promozionale, storico, artistico, sociale e
ricreativo il canone potrà essere ridotto conformemente alle disposizioni in
materia del vigente statuto comunale ; restando, in ogni caso, a carico del
concessionario gli oneri e le spese di gestione ed ordinaria manutenzione
» (4°
comma).

Altamura, 18 aprile 2012

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MINIGARA RIFIUTI: ANCHE IL CONSIGLIO DI STATO RESPINGE LA SOSPENSIVA. ASPETTIAMO SENTENZA DI MERITO

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Respinto dal Consiglio di Stato il ricorso della Tradeco che aveva impugnata l’ordinanza del Tar Puglia di diniego della sospensiva della procedura negoziata per l’affidamento del servizio rifiuti per un anno (c.d. minigara). Si tratta dell’ordinanza n. 1520 depositata oggi 18 aprile 2012 (leggi qui).

 

Come abbiamo scritto nelle note diffuse nelle settimane scorse (che torniamo a segnalare: leggi qui l’ultima), si tratta del "male minore", date le condizioni in cui siamo e che ci sono imposte dalla sconcertante e scandalosa impreparazione dell’amministrazione comunale alla scadenza del contratto decennale che lega il Comune alla Tradeco. Almeno, così, potrà essere assicurato per un anno l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto dell’attuale (circa 800mila euro in meno).

La condizione è però, lo ripetiamo ancora, che il ricorso della Tradeco sia rigettato anche nel merito, quindi quando sarà emessa la sentenza (per il 10 maggio è prevista l’udienza al Tar per l’esame del merito). Ora infatti siamo solo nella fase cautelare.

Il problema è infatti un altro. Ove la Tradeco dovesse risultare vincitrice di questa gara ristretta e limitata a soli tre partecipanti (una procedura di urgenza, non preceduta dalla pubblicazione di un bando), in virtù del ricorso presentato al Tar, potrà sempre far valere, nel corso del giudizio, la lamentata riduzione del compenso rispetto all’attuale servizio. È quanto riusciamo a cogliere dai sintetici passi dell’ordinanza del Tar n. 201 del 21 marzo 2012 [leggi qui l’ordinanza]. Se la tesi della ditta altamurana dovesse essere accolta con la sentenza di merito, ci troveremmo nella condizione di aver comunque affidato il servizio per un anno con una procedura d’urgenza tutta particolare, con i limiti che abbiamo denunciato nelle scorse settimane [leggi: Appalto rifiuti: inerzie, ritardi e omissioni di sindaco e maggioranza, che intanto fanno l’ammuina (clicca qui)], senza però ottenere almeno il vantaggio da noi auspicato, vale a dire il risparmio di spesa di circa 800mila euro in un anno [leggi qui].

 

Altamura, 18 aprile 2012

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RICOSTRUIAMO LA CITTA’: IL NOSTRO IMPEGNO PER UNA POLITICA PULITA E GIUSTA

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 LE INIZIATIVE PER
TRASPARENZA, RIDUZIONE DEI COSTI DEI POLITICI, SOSTEGNO AI CITTADINI IN
DIFFICOLTÁ.

 

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Il momento che la Città sta attraversando è difficilissimo: posti di
lavoro che vengono persi, mancanza di sbocchi professionali per i giovani,
famiglie e anziani che si affannano per arrivare a fine mese. Un quadro da
tempo preoccupante e che negli ultimi mesi si è fatto allarmante. Una
situazione che meriterebbe immediati interventi e che invece cozza con
l’inattività dell’amministrazione cittadina, con le difficoltà dei governi
nazionale e regionale, con il tirare a campare di pochi privilegiati, con i
giochi, gli sperperi di denaro pubblico e le liti dei gruppetti al potere che,
a tutti i livelli, mortificano i bisogni delle persone e mortificano le loro
speranze e la loro dignità.

Da sempre, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare la nostra parte per
cambiare il corso delle cose e venire incontro ai bisogni dei cittadini. Un
lavoro fatto di ascolto, analisi, studio e proposte per migliorare il Bene
comune, in cui l’esempio venga per primi dai rappresentanti eletti.

In particolare, fin dalla fine del dicembre scorso, tramite il nostro
consigliere comunale Enzo Colonna e insieme ai colleghi di opposizione Rosa
Melodia e Lello Rella, abbiamo presentato tre proposte volte a razionalizzare i
costi e ridurre gli sprechi dell’apparato politico del Comune di Altamura
[leggi qui]. Purtroppo,
tali proposte finora non sono state esaminate dal consiglio comunale. In
dettaglio, abbiamo proposto:

  1. la riduzione del numero di adunanze delle commissioni consiliari per
    fermare il proliferare di riunioni poco produttive e per ridurre drasticamente
    i costi del loro funzionamento determinati da assenze retribuite dal lavoro e
    gettoni di presenza [leggi
    qui per approfondire
    ];
  2. la riduzione da 8 a
    6 del numero di assessori
    [leggi
    qui per approfondire
    ];
  3. l’istituzione dell’anagrafe degli eletti (proposta sostenuta con una
    mozione anche dal gruppo del PD) e di un portale online destinato a dare
    massima pubblicità e trasparenza all'attività amministrativa
    : un mezzo per
    rendere noti a tutti redditi e patrimoni di amministratori, atti che vengono
    prodotti dall’amministrazione cittadina, incarichi e consulenze, indennità
    corrisposte dal comune, appalti e aggiudicazioni di lavori e servizi pubblici [leggi
    qui per approfondire
    ].

Queste proposte, che speriamo possano essere presto discusse in
consiglio comunale e condivise da tutti i gruppi consiliari, farebbero
risparmiare alle casse comunali almeno 150mila euro all’anno, a fronte dei
circa 500mila euro attualmente spesi per i costi legati alle figure di sindaco,
assessori e consiglieri
.

Non solo. Nell’ultimo mese abbiano contribuito, con il nostro
consigliere Enzo Colonna,
a raccogliere poco meno di un migliaio di firme di
altamurani a sostegno della campagna Zero Privilegi Puglia condotta
ad Altamura insieme al gruppo IL GRILLAIO
(domenica prossima, 15 aprile, mattina e
sera, il banchetto per firmare sarà nuovamente in piazza Duomo
) e che punta
all’approvazione di una legge regionale di iniziativa popolare che dimezzi le
indennità per presidente, consiglieri e assessori regionali, abolisca la
liquidazione di fine mandato e il vitalizio. Una legge che, se approvata,
comporterebbe fino a 57 milioni di euro di risparmi per ogni mandato
. Stesso
impegno e sostegno abbiamo dedicato nei mesi scorsi ad una legge di iniziativa
popolare nazionale che mira a ridurre gli emolumenti dei parlamentari portandoli
alla media dei paesi europei
.

 

La condizione economica e sociale, già molto difficile, nei prossimi
mesi si farà drammatica e insostenibile per moltissimi italiani e altamurani. Dobbiamo
mettere in sicurezza, con le risorse disponibili e con grande solidarietà, la
nostra comunità.
Questo è il tema che dovrebbe vedere tutta la classe dirigente
impegnata.

A nostro parere, possiamo farcela solo se passiamo dalla stagione
delle colpe (che si attribuiscono sempre agli altri) a quella dell'assunzione
di doveri e responsabilità. Possiamo farcela solo se riusciamo ad essere più
generosi nell'impegno e nella disponibilità verso gli altri. Solo se riusciremo
ad essere migliori
.

 

Altamura, 13 aprile 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

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PESAH – PASQUA E’ VOCE DEL VERBO EBRAICO “PESAH”, PASSARE.

 

Ai nostri amici, ai migratori, a chi fabbrica passaggi dove
ci sono muri e sbarramenti, agli apertori di brecce, saltatori di ostacoli,
corrieri a ogni costo, atleti della parola pace, proponiamo, con i nostri
auguri, questa riflessione di Erri De Luca, nostro amatissimo agitatore di anima
e di pensiero
. (enzo colonna)

*

PÈSAH – PASQUA È VOCE DEL VERBO EBRAICO “PÈSAH”, PASSARE.

Non è festa per residenti, ma per migratori che si
affrettano al viaggio. Da non credente vedo le persone di fede così, non
impiantate in un centro della loro certezza ma continuamente in movimento sulle
piste.

Chi crede è in cerca di un rinnovo quotidiano dell’energia
di credere, scruta perciò ogni segno di presenza.

Chi crede, insegue, perseguita il creatore costringendolo a
manifestarsi.

Perciò vedo chi crede come uno che sta sempre su un suo
“pèsah”, passaggio.

Mentre con generosità si attribuisce al non credente un suo
cammino di ricerca, è piuttosto vero che il non credente è chi non parte mai,
chi non s’azzarda nell’altrove assetato del credente.

Ogni volta che è Pasqua, urto contro la doppia notizia delle
scritture sacre, l’uscita d’Egitto e il patibolo romano della croce piantata
sopra Gerusalemme.

Sono due scatti verso l’ignoto. Il primo è un tuffo nel
deserto per agguantare un’altra terra e una nuova libertà. Il secondo è il
salto mortale oltre il corpo e la vita uccisa, verso la più integrale resurrezione.

Pasqua/pèsah è sbaraglio prescritto, unico azzardo sicuro
perché affidato alla perfetta fede di giungere.

Inciampo e resto fermo, il Sinai e il Golgota non sono
scalabili da uno come me, che pure in vita sua ha salito e sale cime celebri e
immense. Restano inaccessibili le alture della fede.

Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove
ci sono muri e sbarramenti, per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli,
corrieri a ogni costo, atleti della parola pace.

(Erri De Luca, Pèsah, in Mosaico di pace, mensile di Pax
Christi
, aprile 2004)

 

 

TRE PROPOSTE CONCRETE PER TRASPARENZA E RIDUZIONE COSTI PER FUNZIONI ELETTIVE AL COMUNE DI ALTAMURA

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I consiglieri comunali Enzo Colonna (Movimento Cittadino Aria Fresca), Rosa Melodia (Lista civica Altamura con Piglionica) e Lello Rella

(Sinistra Ecologia e Libertà) hanno presentato nel dicembre scorso e, purtroppo, non ancora
esaminate dal Consiglio comunale
tre proposte per razionalizzare

i costi e ridurre gli sprechi dell’apparato politico del Comune di Altamura.

L’obiettivo è la necessità di garantire la partecipazione
attiva alla politica cittadina per tutti, senza che si assista agli eccessi e
agli squilibri verificatisi negli ultimi anni e che mortificano tale garanzia.

In particolare, si tratta di una proposta (la prima) di modifica del
Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio comunale tendente
principalmente a determinare il numero massimo di adunanze delle Commissioni
consiliari, oltre che a razionalizzarne il funzionamento
[
clicca qui per leggere il testo integrale della proposta]. Infatti, il
proliferare di adunanze delle commissioni consiliari, talvolta scarsamente
produttive, determina per le casse comunali un notevole esborso. Al cosiddetto gettone
di presenza, devono aggiungersi i rimborsi erogati dal Comune ai datori di
lavoro, privati dei consiglieri per i permessi retribuiti di cui essi godono al
fine di partecipare alle commissioni. Nel caso in cui, invece, il datore di lavoro del consigliere
comunale sia un ente pubblico, non vi è rimborso da parte del Comune ma comunque
si determina un costo per l’Erario statale (o del diverso Ente pubblico) poiché
il consigliere viene retribuito anche in assenza della prestazione lavorativa
in concomitanza con le adunanze delle commissioni e del Consiglio comunale. La riduzione del numero di adunanze delle commissioni
consiliari comporterebbe anche un minor aggravio a carico di quei dipendenti
comunali chiamati a svolgere le funzioni di segreteria di ciascuna commissione;
essi, infatti, potranno essere impiegati con maggiore continuità al servizio dei
cittadini. Si propone anche che le commissioni consiliari si tengano
nel pomeriggio e in uno dei giorni di apertura degli uffici comunali. Tanto al
fine di evitare ripercussioni sulle attività lavorative dei consiglieri
comunali dovute alle continue convocazioni mattutine e razionalizzare tempi,
costi e supporto della macchina comunale.

La seconda proposta riguarda la modifica dello Statuto
Comunale con la riduzione a 6 del numero massimo di assessori
[clicca qui per leggere il testo integrale della proposta].

La terza proposta infine consiste nell’istituzione
dell’anagrafe degli eletti e di un portale online destinato a dare massima pubblicità e trasparenza all'attività amministrativa
[
clicca qui per leggere il testo integrale della proposta. Per quest'ultima proposta siamo debitori dei Radicali italiani e della loro campagna in corso da alcuni anni: clicca qui per saperne di più]. Si tratta in sostanza di un sistema di pubblicità
destinato a garantire la comunicazione e pubblicazione on line di tutta
l’attività amministrativa comunale (deliberazione, determine, interpellanze,
interrogazioni, ecc.), degli emolumenti percepiti e dei patrimoni di quanti ricoprono
cariche elettive (sindaco, assessori, sindaco). Una proposta finalizzata alla massima trasparenza nei
confronti dei cittadini e che ha visto anche l’iniziativa dei colleghi
consiglieri del Partito Democratico
(Saverio Diperna, Dionigi Loiudice, Saverio
Loiudice), con i medesimi contenuti, ma con la forma di una proposta di ordine
del giorno per il consiglio.

 

Siamo convinti che sulla strada che intraprendiamo con
queste proposte troveremo il consenso di tutti i consiglieri comunali.

Altamura, 3 aprile 2012

I CONSIGLIERI COMUNALI DEI
GRUPPI DI MINORANZA

(Movimento Aria Fresca,
Altamura con Piglionica, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Democratico)

 

 

 

 

QUESTIONE RIFIUTI: BENE ORDINANZA DEL TAR MA, IN ATTESA DELLA SENTENZA, SPERIAMO NON SIA UN’AMMUINA

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Aggiornamento del 24 marzo 2012

FERMI TUTTI. La seguente nota è stata diffusa nelle prime ore del
pomeriggio di venerdì 23 marzo. Il contenuto resta del tutto valido e attuale. Avevamo dato conto dell’ordinanza del Tar Puglia, avvertendo, però, opportunamente che dal Consiglio di Stato l’esito poteva essere sospeso e, successivamente, eventualmente sovvertito ("salvo che dal Consiglio di Stato nelle prossime ore
arrivi il provvedimento di sospensione …"). Così è stato. Nel giro di
poche ore, nella stessa giornata di venerdì, dal Consiglio di Stato è arrivato
un altro stop alla procedura negoziata per l’affidamento del servizio rifiuti
per un anno. Sospeso tutto nuovamente; quindi il 27 marzo, com’era programmato,
non potranno essere aperte le buste con l’offerta economica presentata da tre
imprese, tra cui la Tradeco. Tutto fermo in attesa che sull’ordinanza del Tar
Puglia che aveva rigettato la sospensiva richiesta dalla Tradeco (secondo cui il
servizio deve proseguire agli stessi patti e al medesimo prezzo regolati dal
contratto del 2002) si pronunci il collegio della V sezione del Consiglio di
Stato che esaminerà la questione il 17 aprile.

Poiché attualmente il servizio è svolto in esecuzione
dell’ordinanza del sindaco con cui ha disposto la sua prosecuzione da parte
della ditta altamurana per due mesi dalla scadenza dell’ultimo contratto (dal
17 febbraio), riteniamo dunque che il sindaco adotterà nei prossimi giorni
altra analoga ordinanza affinché possa essere assicurato il servizio dal 18
aprile in poi.

Un pasticcio, insomma!

*

 

L’ordinanza con cui il Tar ha respinto la richiesta di sospensione
della procedura negoziata avanzata dalla Tradeco
(che chiedeva la proroga
dell’attuale servizio, agli stessi prezzi e alle stesse condizioni) è stata
impugnata al Consiglio di Stato
(con richiesta di sospensione immediata della
procedura negoziata). Salvo che dal Consiglio di Stato nelle prossime ore arrivi
il provvedimento di sospensione, la procedura negoziata a cui ha fatto ricorso
l’amministrazione comunale per l’affidamento del servizio per un anno può
dunque andare avanti. Per il 27 marzo è prevista l’apertura delle buste
contenenti l’offerta economica presentata da tre ditte.

Come abbiamo scritto nella nota diffusa due giorni fa e che qui
richiamiamo [leggi: Questione
rifiuti: uno scandalo al sole che ci costringe ad augurarci il male minore
(clicca qui)
], si tratta del "male minore", date le condizioni in
cui siamo e che ci sono imposte dalla sconcertante e scandalosa impreparazione
dell’amministrazione comunale
alla scadenza del contratto decennale che lega il
Comune alla Tradeco. Almeno, così, potrà essere assicurato per un anno
l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto dell’attuale (circa
800mila euro in meno).

La condizione è, però, che il ricorso della Tradeco sia rigettato nel
merito, quindi quando sarà emessa la sentenza. Ora infatti siamo solo nella
fase cautelare
.

Il problema è infatti un altro. Ove la Tradeco dovesse risultare
vincitrice di questa gara ristretta e limitata a soli tre partecipanti
(una
procedura di urgenza, non preceduta dalla pubblicazione di un bando), in virtù
del ricorso presentato al Tar, potrà sempre far valere, nel corso del giudizio,
la lamentata riduzione del compenso rispetto all’attuale servizio
. È quanto
riusciamo a cogliere dai sintetici passi dell’ordinanza del Tar n. 201 del 21
marzo 2012 [leggi
qui l’ordinanza
]. Se la tesi della ditta altamurana dovesse essere accolta
con la sentenza di merito, ci troveremmo nella condizione di aver comunque
affidato il servizio per un anno
con una procedura d’urgenza tutta particolare,
con i limiti che abbiamo denunciato nelle scorse settimane [leggi: Appalto rifiuti:
inerzie, ritardi e omissioni di sindaco e maggioranza, che intanto fanno
l’ammuina (clicca qui)
], senza però ottenere almeno il vantaggio da noi
auspicato, vale a dire il risparmio di spesa di circa 800mila euro in un anno
[leggi qui].

Un punto è certo: come diciamo da tempo, siamo messi male. Si sapeva da
dieci anni che il 17 febbraio 2012 l’attuale appalto sarebbe terminato. Essere
arrivati così a questo importante e fondamentale appuntamento
, per un servizio
che assorbe circa un quarto della spesa corrente del Comune, è uno scandalo al
sole di cui è responsabile l’amministrazione Stacca che nulla ha fatto affinché
il Comune fosse pronto e con le carte a posto, con soluzioni efficaci e puntuali.

A questo punto, dunque, c’è da sperare che la sentenza di merito del
Tar, quando sarà emessa, non ci riservi in futuro amare sorprese.

Ci auguriamo che l’esito non sia il solito, in linea con uno schema di
condotta già ampiamente collaudato in questo Comune negli ultimi decenni: si fa
la faccia feroce con la ditta (tutta una sceneggiata, in realtà), si adottano
atti giuridicamente e amministrativamente incerti, la ditta li impugna avviando
i contenziosi contro il Comune, l’amministrazione chiede pareri e affida
incarichi legali, poi tutto si chiude con la sconfitta in giudizio per il
Comune o, come è già capitato in diverse occasioni [leggi ad esempio: Ennesima transazione:
alla tradeco un altro milione di euro all’anno (clicca qui)
], con una
transazione che viene fatta passare come favorevole per la Città.

Il tutto, sulla pelle e con le tasche dei cittadini.

Altamura, 23 marzo 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

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QUESTIONE RIFIUTI: UNO SCANDALO AL SOLE CHE CI COSTRINGE AD AUGURARCI IL MALE MINORE.

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 *

DOMANI IL TAR
SI PRONUNCIA SULLA SOSPENSIONE DELLA PROCEDURA NEGOZIATA.

Domani, 21 marzo, si terrà l’udienza presso il Tribunale
amministrativo regionale
, sezione di Bari, in cui si discuterà della richiesta
della Tradeco di sospensione degli effetti della procedura negoziata a cui
l’amministrazione comunale di Altamura ha fatto ricorso per l’affidamento del
servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per un anno
. Una procedura di
estrema urgenza, non preceduta dalla pubblicazione di un ordinario bando di
gara, utilizzata per assicurare il servizio nel periodo compreso tra la
scadenza del precedente rapporto contrattuale e l’affidamento del nuovo
servizio ad un gestore selezionato con gara ordinaria, pubblica e aperta.

Sempre domani il collegio del Tar adotterà la sua decisione
appunto sulla sospensiva, di cui si avrà notizia probabilmente in giornata. Attendiamo
rispettosi e fiduciosi le valutazioni del tribunale amministrativo regionale. Ci
preme però tornare ad evidenziare alcuni dati e a formulare un auspicio
.

1) È davvero assurda, ingiustificata e totale
l’impreparazione con cui l’amministrazione ha affrontato la scadenza del
contratto capestro
che lega, con costi assurdi, il Comune alla Tradeco da dieci
anni [su questo, nei mesi e nelle settimane scorse, abbiamo già scritto e
detto: leggi qui ad
esempio
]. Peraltro, ricordiamo che, dieci anni fa, il nostro consigliere
comunale Enzo Colonna fu tra i pochissimi (menzioniamo Fabio Perinei, Michele
Lospalluto) che chiesero e motivarono, del tutto inascoltati, l’annullamento
della gara d’appalto [rinviamo ai documenti diffusi nell’agosto 2001 Riorganizzare il
servizio di raccolta dei rifiuti
(clicca qui)
e nel gennaio 2002 Gli esiti della gara di
appalto per il servizio di raccolta rifiuti
(clicca qui)
]. Da quattro anni,
poi, andavamo sollecitando, sempre inascoltati, lo scioglimento del contratto i
cui costi erano divenuti ancor più esorbitanti e insostenibili [leggi ad esempio: Ora
basta, bisogna sciogliere il contratto di raccolta dei rifiuti
(clicca qui)
].

Dinanzi ad un quadro del genere noto a tutti – anziché aver
costituito, come noi avevamo proposto, una società consortile con tutti i
comuni del bacino per una gestione pubblica dei servizi cittadini di raccolta e
smaltimento dei rifiuti o, almeno, avere già selezionato con gara aperta e
ordinaria l’impresa a cui affidare la gestione del servizio per i prossimi anni
già a partire dal 18 febbraio 2012 (giorno successivo alla scadenza del
contratto decennale) – l’amministrazione in carica da sette anni ha fatto
ricorso a procedure d’urgenza
(prima quella negoziata, poi un’ordinanza del
sindaco) che, sinora, hanno avuto come risultato l’avvio dell’ennesimo
contenzioso
da parte della Tradeco contro il Comune.

 

2) Oggi, alla vigilia del giudizio sulla sospensiva della
procedura tampone con cui si vuole assicurare il servizio per un anno, teniamo
a confermare il nostro più severo, negativo e sconcertato giudizio sull’ingiustificabile
impreparazione dell’amministrazione Stacca, e comunque ad augurarci, nonostante
tutte queste valutazioni e certezze, che domani il Tar non sospenda la
procedura in corso
. Ce lo auguriamo non certo per adesione e consenso
sull’operato dell’amministrazione in carica, ma per il bene della nostra Città,
dei nostri concittadini, di tutti noi insomma
.

La sospensione di quella procedura determinerebbe, alla
scadenza dei due mesi imposti alla Tradeco con l’ordinanza del sindaco, un
vuoto nella gestione del servizio che andrebbe colmato con la proroga
dell’attuale servizio alle medesime condizioni e ai medesimi costi
. Andremmo
incontro ad una situazione ancor più complicata e difficile di quella in cui,
già ora, i signori al potere cittadino ci hanno invischiato
.

Una situazione che costringerebbe, con la proroga
dell’attuale servizio, la Città a farsi carico di costi più elevati di quelli
che si potrebbero spuntare con l’affidamento del servizio attraverso la
procedura negoziata impugnata dinanzi al Tar.

Infatti, la proroga per un solo anno dell’attuale servizio (in
virtù del contratto capestro che lega il Comune alla Tradeco dal 2002) costerebbe
alla collettività
– in base ai dati che ci sono stati forniti dai dirigenti
comunali – circa 800mila euro in più rispetto al costo che il Comune dovrebbe
affrontare se si affidasse il servizio con la procedura negoziata all’esame del
Tar
(circa 9milioni, anziché 8milioni e 200mila euro per un anno).

Ecco, questo è il motivo che ci induce oggi ad augurarci che
tale procedura d’urgenza non venga sospesa, così almeno da poter assicurare per
un anno l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto
dell’attuale
.

 

Siamo messi male, però. Si sapeva da dieci anni che il 17
febbraio 2012 l’attuale appalto sarebbe terminato. Essere arrivati così a
questo importante e fondamentale appuntamento, per un servizio che assorbe
circa un quarto della spesa corrente del Comune, è uno scandalo al sole, come
andiamo ripetendo da quasi due anni
, di cui è responsabile l’amministrazione
Stacca in carica che nulla ha fatto affinché il Comune fosse pronto e con le
carte a posto, con soluzioni efficaci e puntuali.

È del tutto evidente che ora ci ritroviamo in questa
incresciosa situazione che ci impone solo di augurare il “male minore”, la
soluzione che fa meno danni alla collettività.

Il tutto, sulla pelle e con le tasche dei cittadini.

 

Altamura, 20 marzo 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

   Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet: www.enzocolonna.com

 

 

 

 

NATO MALE, FINITO PEGGIO: IL PIRP, NUOVAMENTE MODIFICATO, BOCCIATO DA TECNICI DI REGIONE E COMUNE

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 *

CIÓ CHE NASCE
MALE FINISCE PEGGIO:

IL PIRP, NUOVAMENTE MODIFICATO,

BOCCIATO DA TECNICI REGIONALI
E COMUNALI

 

IMBARAZZATO SILENZIO DI QUASI TUTTE LE FORZE POLITICHE CHE NEGLI ANNI
SCORSI LO HANNO VOTATO CON INTERESSATA FACILONERIA

Vi siete mai chiesti che fine abbia fatto il Piano Integrato di
Riqualificazione delle Periferie (PIRP) approvato dal consiglio comunale il 29
luglio 2010
con il voto entusiasta di tutti i consiglieri comunali tranne uno? Sì,
proprio quell’opera che avrebbe dovuto cambiare il volto della città nella zona
tra via Selva, via Cimitero, via Colletta e Trentacapilli e diventare il
simbolo dell’amministrazione Stacca, la pietra miliare della nuova Altamura inspiegabilmente
sostenuta da opposti fronti politici.

Da allora è trascorso ben più di un anno e mezzo e nemmeno un mattone è
stato smosso
, una buca scavata, non una sola delle opere pubbliche previste è
stata realizzata. Nulla di nulla, nel silenzio generale [con qualche eccezione:
leggi
qui
] di quelle stesse forze politiche, tutte tranne Aria Fresca, che si
erano spese per “quel” PIRP
.

Da soli, purtroppo, prima del voto del 29 luglio 2010 [leggi qui], da soli
in quell’occasione [il nostro consigliere comunale Enzo Colonna fu l’unico a motivare
e mettere a verbale il proprio dissenso rispetto a “quel” PIRP e a non votare
il provvedimento: leggi
qui
] e da soli in questo ultimo anno e mezzo [leggi qui], abbiamo
sottolineato l’assurdità di un PIRP sovradimensionato, con scarse ricadute
pubbliche e opaco nella sua attuazione
. Quasi centomila metri cubi di cemento in
cambio di poche opere per la Città: il solito ingorgo di cemento e asfalto. Un
piano
già bocciato inizialmente (2009) dalla Regione Puglia [leggi qui] e poi recuperato in
extremis con lo stanziamento di altri fondi, fortemente voluto
dall’amministrazione Stacca e poi approvato in pompa magna dal consiglio
comunale all’unanimità
(con la nostra sola eccezione).

Ed ora, a che punto stiamo, visto che non si è mosso nulla nonostante
tanti sforzi (degni di miglior causa, sicuramente)? Siamo al punto zero, questa
è la verità che nessuno si fa uscire di bocca dal Palazzo di Città
. Alla
chetichella, nei mesi scorsi l’amministrazione comunale, su sollecitazione di
imprese e vari esponenti politici, ha presentato alla Regione Puglia una
diversa modulazione del PIRP
, ridimensionato nelle volumetrie complessive da
edificare e con ulteriore riduzione delle opere pubbliche previste (ora
diventate vere e proprie briciole: più piccolo il già modesto parco urbano,
minuscola la scuola materna, spariscono il centro disabili e le nuove aule per
l’istituto alberghiero). L’ennesimo pasticcio di una pessima gestione della
cosa pubblica e dell’interesse comune.

Il 9 novembre 2011 il dirigente del settore urbanistico della regione ha
fatto pervenire la propria risposta ed è stata inequivocabile: «Con riferimento
[…] alla proposta di rimodulazione trasmessa dal Comune di Altamura, preme
evidenziare la palese difformità, di ordine non solo formale, ma soprattutto
sostanziale della stessa, per quanto concerne i volumi da realizzare, gli
importi da investire e soprattutto i parametri urbanistici da rispettare
». La
Regione ha addirittura così chiuso la missiva: «dovendo ragionevolmente
ritenere che non sussistono le condizioni necessarie a garantire che il
P.I.R.P. del Comune di Altamura possa essere portato a compimento nei termini
di attuazione […] ovvero il 31.12.2013
» [leggi
qui il parere integrale
].

Ovviamente gli amministratori comunali non hanno diffuso la nota della Regione, né lo hanno
fatto gli esponenti delle forze politiche che il PIRP avevano sostenuto
convintamente
. Non vedono, non sentono, non parlano.

Il 15 febbraio scorso, infine, è arrivata la bocciatura pure del dirigente
del settore urbanistico del comune. Anche qui una stroncatura senza appello
che
è stata notificata alle imprese impegnate nel PIRP, al sindaco, al presidente
del consiglio comunale e ai tecnici della regione: «La proposta di rimodulazione
del PIRP 2012 mostra elementi di criticità che la rendono inammissibile perché
in contrasto con il bando originario, con la Variante urbanistica già approvata
e con lo schema di convenzione approvato
» [leggi
qui il parere integrale
].

Insomma, non solo non è stato avviato alcun cantiere in oltre un anno e
mezzo trascorso dal varo definitivo del PIRP ma non ci sono nemmeno le minime condizioni
affinché il piano
, così come lo si vorrebbe ora modificare, possa essere
nuovamente approvato e quindi realizzato entro il 31 dicembre 2013
come impone
la gestione dei fondi comunitari. Dopo anni di interessate discussioni, dopo
aver impegnato tempo e risorse, ci avviamo tristemente verso l’esito che fin
dall’inizio avevamo preannunciato: la perdita di una grande occasione per la
riqualificazione di un quartiere e per la realizzazione di opere pubbliche
. A
questo conduce una classe politica inetta, incapace e arrogante che ha solo
voluto approfittare di un bando destinato alla riqualificazione delle periferie
per ideare e imporre una megavariante urbanistica senza far ricorso alle
procedure ordinarie, che non è stata capace di elaborare un piano adeguato e
coerente con le finalità del bando originario e che non ha avuto l’umiltà di
ascoltare la voce di quei pochi che, sin dall’inizio, avevano indicato la
strada e le soluzioni più opportune e efficaci [numerosissimi sono stati i
nostri interventi sull’argomento: leggi
qui uno del 2007
].

Eppure chissà quanto ci sarebbe bisogno di un rilancio dell’economia
cittadina che passi anche da una buona edilizia. Da tempo ripetiamo le nostre
proposte in maniera limpida e puntuale e su queste, lo diciamo sin da ora,
andremo a definire intese e a costruire alleanze per un governo della Città
davvero alternativo, non solo a parole, rispetto all’attuale:

  1. diamo attuazione alla legge regionale 21 del 2008 sulla
    rigenerazione urbana
    adottando, con procedure ad evidenza pubblica, piani (pubblici o privati) destinati davvero a riqualificare il
    territorio urbano, rigenerando il patrimonio edilizio esistente e realizzando
    strutture e servizi per la collettività;
  2. diamo attuazione alla legge regionale 12 del 2008 sull’edilizia residenziale
    sociale
    adottando, con procedure ad evidenza pubblica, programmi minimi (non faraoniche colate di cemento) a cura del
    comune e dei privati destinati alla realizzazione di abitazioni da assegnare a
    basso costo, in vendita o locazione, a chi ne ha bisogno;
  3. diamo piena attuazione alla legge regionale 13 del 2008 sull’abitare
    sostenibile
    promuovendo, tramite incentivi fiscali e volumetrici, interventi
    destinati ad assicurare autonomia energetica e sostenibilità ambientale agli edifici.

Di questo la Città ha bisogno: di interventi mirati, moderni, efficaci,
proiettati verso il futuro e che rispondano alle reali necessità dei cittadini,
che diano respiro alla piccola e media imprenditoria locale, che diano
un’opportunità ai giovani professionisti del settore. Non ha bisogno dei soliti
mega progetti da decine e decine di migliaia di metri cubi (ne abbiamo visti
diversi in quest’ultimo decennio) a beneficio di pochi, magari di quei pochi e
pochissimi che sono culo e camicia con certa politica.

Altamura, 13 marzo 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

   Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet: www.enzocolonna.com